La prova del 9

 De Magistris Pisapia_May30th2011-185430.jpgFinita l’euforia di chi ha vinto e leccate le ferite di chi ha perso queste ultime elezioni amministrative, ora si dovranno fare i conti con le realtà e con le possibilità concrete di tradurre le promesse in azioni di governo. Due, a nostro parere i grossi problemi di chi ha vinto ed uno, ancora più grosso per chi ha perso.

A Napoli De Magistris dovrà vedersela con i rifiuti, con il lavoro ai disoccupati, con la corruzione che ha visto colludere la politica con la camorra, con la sicurezza, con l’abusivismo, con il lavoro nero, con gli ospedali da terzo mondo. A Milano Pisapia dovrà vedersela con gli zingari, con la penetrazione della N’drangheta nel tessuto economico, con i rapporti con i mussulmani, con l’Expo, con l’inquinamento, con i centri sociali, con la mafia Cinese, Berlusconi, se il governo reggerà alla bufera interna e se saprà mettere a tacere la fronda nel PDL e la tentazione di sganciarsi della Lega da una nave che sta affondando, dovrà in due anni risalire la china del calo di consenso elettorale mantenendo almeno alcune delle promesse che ha fatto e reiterato in passato senza per altro averle mai mantenute. Non vorremmo essere nei panni di De Magistris. Per i rifiuti egli ha respinto l’ipotesi della costruzione di termovalorizzatori e punta tutto su sette punti che in sintesi richiedono la completa partecipazione di tutti i cittadini ad un piano articolato che prevede: Raccolta differenziata, collaborazione di altre regioni per il compostaggio della fase umida, collaborazione capillare per la raccolta di rifiuti speciali come pile, medicinali, oli minerali, centri speciali per la raccolta di rifiuti ingombranti, utilizzo per i rifiuti restanti dei siti di smaltimento esistenti. Ci sembra un piano complicato e soprattutto di difficile realizzazione perché prevede la trasformazione di una mentalità napoletana che può essere frutto di anni di persuasione, ma non è ottenibile subito tramite ordinanze municipali e perché oramai nessuno vuole più ricevere neppure un chilogrammo dei rifiuti di Napoli. Il problema lavoro poi è un problema endemico che ha due facce. Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni, oltre ad essere già fortemente inflazionato come ci dicono i numeri del rapporto tra cittadini ed impiegati, presuppone un incremento della spesa pubblica che oggi non è possibile né a livello statale né a quello comunale. Il lavoro nelle imprese private presuppone uno sviluppo delle stesse che a sua volta è frutto di politiche di creazione di infrastrutture, di incentivi, di formazione e di sburocratizzazione, tutte cose che al momento mancano sia perché non c’è la volontà politica del governo e sia per l’assoluta carenza della ricerca che farebbe nascere una produzione di alta qualità e quindi meno soggetta alla concorrenza dei Paesi emergenti attirando così lavoro e quindi mano d’opera. Il lavoro nero è conseguenza della situazione generale del lavoro e non si risolve se non si risolve prima quello del lavoro regolare. Il togliersi dai ceppi della camorra che è una zavorra che tira a fondo tutta la città sarebbe un compito arduo per il governo ed é impossibile per un sindaco. Anche Pisapia a Milano avrà le sue gatte da pelare! La N’drangheta e gli zingari non sono, a nostro parere, fenomeni governabili dal sindaco data la loro dimensione che travalica il contesto cittadino e quindi resteranno probabilmente una spina nel fianco della città e dell’amministrazione. Sbrogliare la matassa dell’Expo che si dovrebbe realizzare tra poco tempo, dopo che per beghe tra interessi contrapposti si è stati immobili per anni, non ci pare un problema di facile soluzione e se Pisapia lo risolverà sarà veramente bravo. Anche il problema della mafia Cinese non è problema da poco ed in tutto il mondo, in grandi città come le metropoli americane, nessuno mai è riuscito a spuntarla. I centri sociali, al di là di ogni altra considerazione di carattere politico, sono, per loro natura centri di anarchia e di opposizione preconcetta e quindi i rapporti tra l’amministrazione cittadina che deve rispettare la legalità ed i centri che hanno supportato la vittoria di Pisapia, ma che la vedono come un’oppressione ed un limite da combattere, non potranno che essere conflittuali. Per il resto, le problematiche di una metropoli come Milano che deve sapere coniugare le esigenze di una città Europea con una qualità della vita accettabile, sono tante e talmente complesse che ci vorrebbe una capacità non usuale per superarle e risolverle. Vedremo alla prova dei fatti se Pisapia, al di fuori della sua capacità di convincere e di proporre, sarà in grado di risolvere. Quanto a Berlusconi ed al governo la cosa è molto più seria e pericolosa soprattutto perché, seppure politicamente esautorata dal voto popolare, la maggioranza è per ora ancora tale in parlamento grazie al contributo dei “responsabili” di Scilipuoti, comperati a suon di cariche per compensare la frana dell’uscita di Fini Iscariota. Negli eventuali due anni di potere prima delle elezioni politiche, Berlusconi farà di tutto per riacquistare il consenso degli elettori. Data la nota indifferenza dell’uomo ai problemi veri del Paese ai quali ha sempre anteposto i suoi interessi personali, temiamo che egli inizi una politica della spesa senza tenere conto delle esigenze di controllo dei conti pubblici, ma unicamente volta a scambiare vantaggi provvisori con voti come d’altronde ha già fatto appunto con i “responsabili” in parlamento. Questo potrebbe portare l’Italia verso una situazione economica simile a quella della Grecia e del Portogallo, ma l’esperienza ci dice che Berlusconi non ha scrupoli quando deve difendere le sue posizioni personali ..!! Staremo a vedere se Bossi lo seguirà su questa strada del suicidio perché è fuori di dubbio che una simile politica sarebbe, nel medio termine, bocciata dagli elettori quando i nodi venissero al pettine. Potrebbe anche succedere che, vista la drammaticità della situazione politica del PDL, i “Berluscones” si ribellino e pensino a salvare se stessi sacrificando Berlusconi. E’ quanto noi auspichiamo per il bene della Nazione! Certo, anche per rilanciare l’economia, si potrebbe fare la riforma del fisco bilanciando le minori entrate con un taglio deciso agli sprechi ed all’evasione fiscale, ma non crediamo che Berlusconi abbia la capacità, la volontà e la forza necessarie per farlo. Gli scenari sono quanto mai fluidi e difficili da decifrare. Staremo a vedere facendo, come sempre, i cani da guardia del Paese ..!!

 

Alessandro Mezzano

 

La prova del 9ultima modifica: 2011-06-05T06:32:00+02:00da ereticus3
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