L’ ABBANDONO DEI CANI IN ESTATE

e22a91969fe85e47fc361413ab46b63c.jpgQuando è tempo di vacanze si profila per molti cani un ben diverso e triste destino; da compagni affettuosi e piacevoli si trasformano in noiosi fardelli, che è molto più sbrigativo ed economico abbandonare sulla via del mare e dei monti. Non sono pochi i cani che, ogni anno, d’improvviso si ritrovano violentemente separati dalle persone alle quali avevano dato tutto il loro affetto e la loro devozione sia nella buona che nella cattiva sorte, credendo di avere trovato un amico vero e sincero. Hanno avuto, invece, la sventura di incontrare individui convinti di essere al di sopra di tutti, padroni assoluti del mondo e di chiunque lo abiti. Sarebbe, certo, una fatica improba fare capire quando sia crudele aprire lo sportello dell’auto in corsa verso i luoghi di vacanza per lasciare il cane solo, sull’asfalto. Perché, è lecito chiedersi, anziché ricorrere alla pensione o all’affidamento a un parente o a un amico, si preferisce porre fine, con violenza, a una convivenza durante la quale non saranno mancati momenti sereni e gratificanti? Come è possibile? Eppure questa persona, benché insensibile al rispetto dovuto a ogni essere vivente, dovrebbe essere certamente in condizione di immaginare le reazioni del suo cane, non fosse altro perché avrà avuto più di un’occasione per scambiare con lui eloquenti messaggi, per averne imparato il linguaggio e le espressioni, giorno dopo giorno, per diversi mesi e a volte anche per anni. E’ stato oggetto della sua curiosità e delle sue attenzioni, ha fatto capire, con il movimento della coda, i suoi stati d’animo e i suoi desideri, è cresciuto sotto gli occhi di chi ora lo abbandona, ha maturato il suo carattere giocando con i bambini di casa. Non è necessario essere un etologo o un comportamentista per comprendere che il cane si è sottomesso di sua volontà ai suoi compagni familiari riconoscendo la loro posizione dominante e non di predominio, senza dare quindi a nessuno il diritto di disporre della sua vita.. Ma invano, perché individui di questa specie pretendono di avere dato al cane, con il loro atto crudele e di sopraffazione, la libertà alla quale, dicono, tutti gli esseri viventi hanno diritto. Sono così ipocriti da sostenere di non aver abbandonato il loro cane ma di avergli dato la possibilità, finalmente, di correre, di saltare, di abbaiare a volontà, di fare i suoi bisogni quando e dove più gli aggrada, di predare per nutrirsi senza dover mangiare la solita pappa. Alla fine pretenderebbero magari riconoscenza per avere, secondo loro, rispettato le leggi della natura, senza riuscire ad immaginare nemmeno lontanamente che i moduli espressivi di un cane abbandonato non sono quelli di un animale libero, perché chiederà, mendicando, affetto e di poter vivere ancora con gli uomini. Il destino dei cani abbandonati è crudele, il cane abbandonato, anzitutto, frastornato e lungi dal pensare che non rivedrà più i suoi compagni, li cercherà fra le auto in corsa, fiducioso che ritorni quella dalla quale è sceso senza spiegarsene le ragioni, mentre felice sognava una piacevole gita. E’ tale la sua ansia che, andando da un auto all’altra, sarà spesso investito provocando, senza alcuna responsabilità, incidenti disastrosi. Se si salverà, alla fine, rassegnato, comincerà a vagare continuando a cercare la compagnia degli uomini, perché ormai non riesce a fare a meno di loro. Tenterà di comunicare con loro, ma difficilmente sarà capito in tutta la sua gamma delle sue espressioni, perché il suo linguaggio si è specializzato nell’ambiente familiare in cui è vissuto. Sarà chiaro, soltanto, che cerca una casa, ma difficilmente ne troverà una. Tutt’al più gli si apriranno le porte di un rifugio, dove grazie alla pietà di persone caritatevoli avrà una zuppa, ma ben poche occasioni di comunicare con gli uomini e nessuna di intrattenere un colloquio. E’ questa la sorte che, immancabilmente, tocca ogni anno a migliaia di cani, giovani e non, che costituiscono ormai, non soltanto in Italia, ma in tutto il mondo industrializzato e tecnologico, un grave problema sociale, nonché la cartina di tornasole di una mentalità sopraffattrice, violenta ed egoista.


Il Direttivo de L’Italia di Destra

 

L’ ABBANDONO DEI CANI IN ESTATEultima modifica: 2008-06-30T07:10:00+02:00da ereticus3
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