TRA LA STORIA E LA LEGGENDA
In questo seno di azzurro immoto come un prodigioso cristallo, quando il tramonto accende lunghe fiamme rossicce nel cielo impallidito e nell’aria queta, diafana, acquerellata di beatitudine, uno stuolo di gabbiani, con stridi queruli, fanno coro a vecchi marinai:
E’ pesca e pesca
e non è mai contento il pescatore
finchè non trova
l’isola bella dove regna amore
e non è mai contento il pescatore…
Così canta una vecchia sconosciuta nenia locale e continua narrando la grotta o caverna dei sogni.
A Termoli si vuole che Platone abbia scritto il suo “Parmenide” o delle idee.
Scrive il Berlingieri: “Termoli è quella la quale ora si crede Interamnia ove delle Idee Platone scrisse”.
E il Biondo: “A destra del fiume Tiferno è la città di Termoli da presso il mare che Guido da Ravenna chiamò Interamnia, in cui il gran filosofo scrisse il libro delle Idee”.
Una notizia questa che sta fra la storia e la leggenda, ma quella caverna dei sogni, di cui canta il popolo termolese trova un riscontro, tenuissimo se volete e della durata di un istante, ma impressionante e meraviglioso nella “caverna delle idee” cui parla appunto Platone nel suo VII libro della Repubblica.