Il Museo di …….. “Periferia”

1Oggi non voglio parlare di “magagne” annoiando con citazioni di provvedimenti e articoli di legge. Mi limiterò a qualche considerazione personale spero ampiamente condivisibile da chi avrà la gentilezza di prestarvi un po’ di attenzione. Premetto di non essere un esperto di arte e men che meno di arte contemporanea ma appellandomi a “Protagora” (l’uomo è misura delle cose) mi cimenterò in qualche giudizio sulla mostra allestita nell’auditorium di via Cina.. Intanto l’idea di questa escursione culturale non è certo dovuta alla visione del manifesto del Premio Termoli che oltre ad essere di rara bruttezza è di difficilissima interpretazione, un po’ come difficile è la comprensione del perché si sia voluto trasformare una sala conferenze in un museo. Ma veniamo alle impressioni di questa mia breve ma “intensa” esperienza culturale. Giungendo in prossimità del museo di via Cina ci si accorge subito che non si avrà alcun problema a parcheggiare o meglio, se in tal senso qualche difficoltà la si incontrerà, questo è solo perché di fatto un parcheggio per i visitatori non c’è proprio. Ad ogni modo, sistemata l’auto a rischio contravvenzione in via Giappone, mi avvio verso l’ingresso e mi accorgo subito che non dovrò rispettare alcuna fila. Sulla soglia mi attendono due operatrici della Pro Loco sorprese di vedere finalmente un visitatore. Incomincio il tour culturale tra le opere esposte senza trovare nulla di interessante. Però, girovagando tra gli spazi espositivi scorgo una specie di espositore di piastrelle che non pensavo fosse un’opera…osservo con maggiore attenzione e quando credo di essere colto dalla Sindrome di Stendhal, un sorriso spontaneo nasce sul mio viso . Completato il giretto artistico sono assalito da qualche imbarazzo perché nel silenzio assordante del museo il mio stomaco rumoreggia. L’ora di pranzo si avvicina e mi interrogo se la scarsa affluenza sia dovuta proprio a questo insolito orario…il registro delle presenze invece attesta in maniera perentoria che l’orario non c’entra…da queste parti di visitatori se ne sono visti ben pochi: uno al giorno…nella migliore delle ipotesi. A questo punto saluto le signorine e mi riavvio verso l’auto. Nel breve tragitto verso via Giappone da percorrere al cospetto del traliccio e dei cavi elettrici dell’alta tensione…forse per effetto dei campi magnetici o per la fame crescente…ho come un sussulto di indignazione e spunta qualche interrogativo…che colgo occasione per girare a voi e indirettamente agli amministratori che hanno deciso di mettere su questa specie di “caricatura” di museo: aveva senso realizzare un’opera di cui non si sapeva nemmeno quale tipo di uso si sarebbe potuto fare? Ha avuto senso sostenere spese importanti per allestire una specie di museo in una zona periferica e poco frequentata? La mia risposta è scontata…ma in fondo, così come si definisce un protagonista del film “così parlò Bellavista”…io sono un “quasi ignorante”…non sono mica una persona di cultura…….

P.S. Prossimamente parleremo degli aspetti “noiosi” della vicenda…..

Ciro Stoico

Il Museo di …….. “Periferia”ultima modifica: 2016-04-13T11:23:42+02:00da ereticus3
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