Il silenzio delle Istituzioni

12316538_1695741427330000_3733292402725073330_n“In verità vi dico che qualunque cosa avrete fatto al più piccolo di questi miei fratelli lo avete fatto a me stesso” (M. 25,40). Una società che non riesce a rivolgere lo sguardo verso il basso, a porgere la mano, a dire: “Io si mi prenderò cura di te” è INCIVILE e BARBARICA.
E’ trascorso ormai un anno da quando la Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio ha venduto il ramo di azienda relativo ai centri ambulatoriali del Basso Molise , cedendoli alla società “Centri di Riabilitazione srl “. Di fronte alle nostre legittime perplessità , le amministrazioni, a vario livello, e la società acquirente hanno assicurato agli utenti ed ai genitori dei pazienti, adulti e bambini con disabilità più o meno grave, che la cessione non avrebbe intaccato la qualità del servizio offerto e la continuità terapeutica.
Nel corso di quest’anno, abbiamo assistito impotenti al licenziamento di quattro operatori, che per anni si erano presi cura dei bambini e delle loro famiglie. Alcuni utenti hanno anche visto ridursi il numero delle terapie, rispetto a quelle di consueto effettuate.
Siamo stati in silenzio fino ad ora, con lo spirito di chi sa che in tempi di crisi deve rinunziare anche a qualche diritto per il bene di tutti.
Ora, di fronte all’assoluta incertezza che circonda il futuro, non possiamo più tacere. Non sappiamo cosa accadrà dal 1° Gennaio 2016. Attualmente si paventa la chiusura del centro ambulatoriale di Termoli e l’assoluta incertezza sulla sorte degli operatori che si prendono cura dei pazienti. Grazie a loro, e soltanto a loro, alla costanza ed alla dedizione con la quale hanno avuto cura di tutti gli utenti, abbiamo potuto affrontare con una serenità agrodolce questi mesi difficili. Prendersi carico di un paziente, e di un bambino specialmente, non significa soltanto espletare un’ attività professionale, quale è la riabilitazione neuromotoria o la logopedia. Significa soprattutto dedicarsi ad un essere umano e supportare la sua famiglia in un percorso che non si esaurisce nello spazio terapeutico di un ambulatorio, ma dura per anni e spesso per una vita intera.
In quest’ottica nello scorso anno abbiamo richiesto che venisse garantita ai nostri figli la continuità terapeutica con gli stessi operatori, ed abbiamo chiesto che venisse preservata l’unicità del centro di riabilitazione di Termoli, che per anni ha lavorato come centro di eccellenza per la riabilitazione in età evolutiva.
Oggi ribadiamo con fermezza la nostra richiesta. La paventata chiusura del centro termolese sarebbe l’ennesima sconfitta per questa città , che verrebbe a perdere un altro servizio essenziale, perché – sappia telo- la riabilitazione è un servizio essenziale ed un diritto per il cittadino. Questa , per noi e per i nostri figli, è una battaglia concreta ed attuale, perché senza riabilitazione non c’è futuro, ma è anche una battaglia per la città di Termoli e per tutti i cittadini.
Chiediamo pertanto che ognuno di voi faccia quanto in Suo potere per scongiurare questo grave pericolo per Termoli e per il Basso Molise. La capacità di una pubblica amministrazione si misura da quanto sappia prendersi cura dei cittadini, specie di quelli più fragili, così come la forza di un’impresa si misura dalla qualità dei servizi che sa offrire.

Gli utenti ed i genitori dei bambini in cura presso il centro di Termoli

 

Il silenzio delle Istituzioniultima modifica: 2015-12-04T08:23:31+01:00da ereticus3
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