CAMPOBASSO – Ma davvero siamo sorpresi di sapere che le risorse a disposizione per il bando 2009 del buono prima casa non siano bastate ad esaurire la graduatoria? Avendo a disposizione soltanto 3.000.000 di euro, una cifra irrisoria, soprattutto se paragonata a quella messa a disposizione per il bando precedente pari a circa 14.000.000 di euro, siamo certi che attivare la procedura del buono prima casa sia stata una strategia vincente?
O sarebbe stato meglio impegnare quella cifra in altre forme di aiuto, più moderne e meno onerose, che avrebbero permesso di accontentare un numero più ampio di persone e famiglie? Sono i quesiti posti dall’assessore regionale per le politiche abitative Pierpaolo Nagni in merito alla questione del bando del 2009 per i buoni prima casa che ha visto soddisfare soltanto 150 richiedenti aventi diritto. “Pur rispettando chi cerca di far valere i propri diritti – ha dichiarato riferendosi al neonato comitato Prima Casa – credo che le rimostranze avanzate debbano essere rivolte a coloro che, non avendo la copertura finanziaria necessaria, hanno comunque deciso di avviare una procedura per la quale occorreva una disponibilità assai superiore. Detto questo, è chiaro che se ci fosse la possibilità di ottenere risorse utili a far scorrere la graduatoria del 2009, ne sarei felice ma deve essere chiaro che, rispetto agli anni passati, i fondi destinati alle politiche abitative sono davvero esigui. Proprio per questo – ha precisato Nagni – investire in sistemi, ormai superati e molto costosi, come i buoni casa e i rimborsi per ristrutturazioni varie, risulta essere un azzardo. Ci sono molte possibilità, in materia di politiche abitative, sulle quali sono pronto a dibattere e credo che le strategie portate avanti fino ad ora non debbano essere incentivate né seguite. Occorre piuttosto ottimizzare le risorse a disposizione pensando a sistemi alternativi che vadano incontro soprattutto ai giovani e alle famiglie, magari attraverso accompagnamenti al mutuo, attraverso lo strumento del social housing oppure attivando formule di coordinamento e compartecipazioni finanziarie che permettano di andare incontro a chi intende acquistare casa”.