CAMPOBASSO – Il consigliere comunale di Costruire Democrazia Michele Coralbo, dopo aver appreso che il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro e l’assessore Pierpaolo Nagni sono alle prese con un tavolo tecnico che valuti la messa in sicurezza delle scuole, fa il punto della situazione visto che a Campobasso, di concreto, non si è fatto ancora niente.
“Il rammarico – commenta Coralbo – è che tale discussione sia tutta incentrata su certificati antincendio, uscite di emergenza, ovvero su tutto quello che riguarda il dlgs n.81 ex L626 mentre si trascura clamorosamente ciò che rappresenta il vero problema della sicurezza scolastica ossia la vulnerabilità sismica degli edifici. Anche sul territorio comunale, tra promesse di finanziamento regionale e appostamenti post sisma 2002, è partita una ricognizione degli edifici scolastici che sembra non aver mai fine; ad oggi, infatti, nulla è stato fatto di concreto per la vulnerabilità sismica e i piccoli interventi messi in campo hanno soltanto mitigato le criticità molto gravi; intanto il sindaco Gino Di Bartolomeo continua a smentire se stesso, la casa dello studente del quartiere Cep rimane un sogno irraggiungibile, gli alunni del circolo scolastico del Cep nord continueranno a frequentare quegli stabili che lo stesso sindaco ha definito poco sicuri, gli interventi messi in campo sono insufficienti e inadeguati, il Piano di riordino scolastico non decolla ma soprattutto – si chiede Coralbo – com’è finita la “saga” del liceo Scientifico Romita in via Facchinetti? L’agibilità a tempo determinato rilasciata dal sindaco è scaduta, l’impresa che ha venduto, o meglio, cerca di vendere a carissimo prezzo l’opera non mette in ordine i documenti, Regione e Provincia tengono bloccati i fondi per l’acquisto dello stabile e i contribuenti molisani sborsano centinaia di migliaia di euro di fitto per una finta scuola che, di fatto, è ancora un caseificio. Credo che la Regione debba convocare un tavolo tecnico coinvolgendo il Comune di Campobasso per stabile priorità, interventi da eseguire e appostamenti contabili. Ovviamente – conclude sarcasticamente Coralbo – cittadini, famiglie e studenti non hanno fretta e aspettano pazientemente che la Regione assegni deleghe e responsabilità. Del resto che fretta c’è, sono trascorsi appena 120 giorni dall’insediamento del Governo”.