Tutti i partiti, le istituzioni, i mezzibusti delle Televisioni sono indignati con Beppe Grillo perché nel suo ultimo comizio a Palermo ha paragonato i partiti politici alla mafia. La verità, specie se così evidente, dà fastidio ..!! Noi, a scanso di equivoci ed a scanso di saccenti ed interessate accuse di “grillismo dell’ultima ora”, rivendichiamo la paternità di simili accuse e lo possiamo certificare con una serie di articoli che dal 2003 sino ad oggi abbiamo scritto ( “Mafia e potere”, “Mafia di stato”, “Mafiosi di sanitopoli”, “Mafia, la sconfitta dello Stato”, “Politica estorsiva”, “Polo, Mafia e Ulivo” ).
Detto ciò e scrollateci di dosso le accuse da domenicana inquisizione, ribadiamo con convinzione che anche secondo noi la politica italiana ed i partiti che la rappresentano, per come si sono comportati e si comportano, sono come la mafia e peggio della mafia. Per dimostrarlo analizziamo comportamenti e atteggiamenti morali delle due compagini. La mafia si fa pagare il “pizzo” sulle attività commerciali ed aziendali estorcendo una parte degli utili sotto la minaccia di ritorsioni e delle armi. La mafia pratica commerci illegali arrecando danni al benessere dei cittadini onesti. I partiti, tramite corruzione e concussione, si fanno pagare tangenti per concedere permessi e licenze che dovrebbero essere concesse gratuitamente, ma che senza il “pizzo politico” non sarebbero concesse mai e questa è un’estorsione bella e buona, simile in tutto a quella praticata dalle mafie. I partiti praticano il voto di scambio, le nomine interessate nelle istituzioni, la lottizzazione dei centri di potere e lo fanno a tutti i livelli e senza distinzione di colore politico dato che il consenso politico è solamente lo strumento di potere per farsi gli affaracci loro! La politica così facendo, sottrae soldi allo Stato e priva i Cittadini di servizi ed assistenza. Di più tale comportamento illegittimo è largamente e capillarmente diffuso, tanto da suscitare un inascoltato allarme dei procuratori delle repubblica e delle corte dei conti che denunciano come, anche dopo “tangentopoli”, tale andazzo malavitoso si sia incrementato ed investa tutti gli aspetti della vita politica italiana. Si obietta che la mafia, in certi casi uccide. Perché forse i partiti, quando sono stati alle strette non lo hanno fatto? Ricordiamo l’assassinio di Mattei, piazza Fontana, piazza della loggia, l’Italicus, l’omiciodio di Gaetano Pecorella, tanto per fare degli esempi, ma si potrebbe continuare … Sul piano poi dell’atteggiamento morale i partiti politici non sono diversi dalla mafia perché, come questa, non glie ne frega un beneamato cavolo di agire nella legge, ma pongono in primo piano l’interesse personale e di gruppo e se ne fregano se per conseguirlo debbono infrangere la legge. Lo dimostrano le cronache recenti e lontane! A questo punto sfidiamo chiunque a contestare che il comportamento dei partiti politici italiani non sia simile, quando non peggiore, di quello delle mafie..!!
Alessandro Mezzano