MIGNOTTOCRAZIA

Un tempo, quando il mondo era quasi normale, per dedicarsi alla politica a livello nazionale ed internazionale, conveniva avere fatto studi specifici, essere preparati sui problemi della pubblica amministrazione ( una delle più grandi riforme fatte da Napoleone in Francia fu appunto “l’ecole de l’administacion publique” ) , conoscere il mondo del lavoro, dell’economia, dei mercati, avere nozione dei rapporti con il resto del mondo e con le problematiche socioeconomiche che determinano gli atteggiamenti dei vari governi.

Oggi pare che sia sufficiente possedere un bel paio di tette, un sedere sodo e prominente ed un paio di gambe lunghe e dritte e la disinibizione e la scarsa moralità a volere usare tutta questa abbondanza per fare carriera e denaro, per essere cooptate come candidate alle elezioni Nazionali ed Europee. Questo dà il segno di due cose: prima l’arrogante supponenza dei capicosca della politica che hanno

la pretesa di poter passare sopra la testa dei Cittadini imponendo loro la loro “pruderie” ed il loro capriccio, quasi fossero dei novelli Caligola che elesse il suo cavallo a senatore dell’Impero romano.

Seconda il grado di decadimento delle istituzioni democratiche che, dopo avere di fatto istituito una sorta di gerontocrazia a causa dell’attaccamento morboso alle poltrone, impedendo un ricambio generazionale, ora stanno costruendo una mignottocrazia per strappare voti ai cittadini a suon di tette e culi.

E non ci si venga a parlare della parità dei diritti di tutti e di tutte a candidarsi ovunque vogliano perché qui le candidature non sono spontanee ma le candidate sono scelte dalle segreterie dei partiti e poi, scusate la pretesa, ci pare che in un mondo normale il merito dovrebbe prevalere sull’aspetto fisico. Preferiamo di gran lunga vedere in parlamento le Levi Montalcini che le Ciccioline…..

Quanto al termine di mignottocrazia che riconosciamo essere forte, seguendo gli insegnamenti di Aristotele che inventò la logica, se chi vende l’uso del proprio corpo per denaro o per fama è una mignotta, chi vende i propri attributi fisici in cambio di popolarità, ricchezza e fama, usa gli stessi principi di amoralità per ottenere quei vantaggi senza meriti personali e pertanto può logicamente essere assimilata alle mignotte.

E’ un parere che può essere condiviso o no, ma che non crediamo possa essere ignorato!

Certo tutto ciò è anche il segno del decadimento del livello medio di moralità e di democrazia del popolo che accetta senza protestare e senza insorgere di essere regredito al rango di servi della gleba, senza diritti, senza libertà e senza dignità e di esser turlupinato da una classe di furbastri amorali che lo anestetizzano con chiacchiere, frottole e promesse non mantenute mentre non agiscono e non fanno nulla nel concreto per migliorare la vita dei Cittadini che hanno loro dato il mandato per farlo!

Tutti i parametri che determinano il benessere ed il progresso di un popolo sono in Italia, quale che sia il colore dei governi, in costante regresso: dalla scuola, alla ricerca, alla sanità, all’occupazione, al potere d’acquisto dei salari, alla conservazione del patrimonio artistico, all’efficienza ed alla semplificazione della pubblica amministrazione, alla sicurezza dei cittadini, alla lotta contro le mafie, alla sicurezza sul lavoro, all’ecologia, ecc. ecc. ecc.

La risposta della politica italiana è stata la candidatura delle “veline” e simili alle elezioni Europee..

Quando i cittadini si accorgeranno che il re è nudo..???

Alessandro Mezzano

MIGNOTTOCRAZIAultima modifica: 2009-05-06T07:41:35+02:00da ereticus3
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