Valente interrogato per rogatoria in carcere

AssoluzioneLARINO – E’ stato interrogato per rogatoria nel carcere di Larino dal Gip Lavezzi Raffaele Valente, il settantenne imprenditore termolese arrestato lo scorso lunedì dal Noe di Pescara su mandato del Tribunale di Roma. Valente è stato arrestato perché secondo l’accusa, sarebbe un prestanome di Massimo Ciancimino figlio del defunto boss Vito, e avrebbe tentato una serie di operazioni finanziarie con denaro proveniente dalla mafia e cercato di ripulire per ripulire di riciclare alcune società romene nelle quali Ciancimino avrebbe investito come socio occulto dai legami e dai collegamenti con il presunto ”tesoro”. Di diversa opinione Jo Mileti, difensore di Valente, che lo ha assistito durante l’ora di interrogatorio. “Valente è tranquillo perché sa che in mano abbiamo talmente tanta documentazione a sua discolpa che non può essere preoccupato, anche se ovviamente è arrabbiato per essere finito in carcere. Avemmo preferito di gran lunga interagire col magistrato di Roma, che conosce bene le carte e i fatti, invece che col gip di Larino che per evidenti ragioni non conosce i dettagli del procedimento. In ogni caso – continua il penalista – Raffaele Valente ha risposto e ha esposto i punti di sostanza della vicenda, che parte tra l’altro da un tentativo di riciclaggio che non si è mai perfezionato. Ci sono Tribunali come quello di Bucarest o quello di Palermo che hanno già messo in evidenza l’estraneità del mio cliente rispetto ai fatti che gli vengono contestati. Confidiamo perciò di poter chiarire tutto in breve”. Per l’avvocato Mileti Raffaele Valente è in grado di mostrare le piena tracciabilità del bonifico da un milione e trecentomila euro che per l’accusa lo inchioda alla commistione dell’operazione finanziaria concordata con Ciancimino e finanziata col ‘tesoro’ di don Vito.
«Valente non c’entra nulla in questa vicenda – ha detto ancora l’avvocato Mileti – tantomeno conosce o ha avuto a che fare con Massimo Ciancimino; Il capo di imputazione di tentato riciclaggio è stato già smentito da atti esistenti e oggettivi. Questa vicenda va chiarita una volta per tutte e le operazioni commerciali del mio assistito sono state assolutamente pulite”. Propro per questi motivi il legale presenterà delle memorie e documenti importanti al gip del Tribunale di Roma e al Riesame.  Infine Jo Mileti ha annunciato che entro lunedì  presenterà al Gip di Roma l’istanza di revoca della misura cautelare o in subordine di arresti domiciliari al Tribunale del Riesame.

Valente interrogato per rogatoria in carcereultima modifica: 2014-07-17T11:15:14+02:00da ereticus3
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