Acquacoltura, alleanza pesca: settore in emergenza, urgente riesame governance

acquacolturaROMA .  “Confidiamo che l’iniziativa delle Regioni possa finalmente tradursi nell’apertura in tempi brevi di quel confronto interistituzionale che da tempo invochiamo per affrontare e dirimere le diverse questioni che minano le sfide di rilancio dell’acquacoltura nazionale”. Così il Coordinamento Pesca dell’Alleanza delle Cooperative accoglie l’approdo in Conferenza Stato Regioni dei temi ittici, annunciato dall’Assessore Nardoni al termine di un tavolo interregionale. L’Unione europea, sia nella nuova PCP che nella Politica Marittima integrata, affida allo sviluppo dell’acquacoltura un ruolo strategico, ponendo strategie e obiettivi ambizioni. Ma l’Italia (in cui l’acquacoltura rappresenta il 42% della produzione ittica, pari a 162 mila tonnellate, ed il 30% del valore, pari a 475 milioni di euro, per una occupazione diretta di circa 4000 occupati) rischia di rimanere indietro in assenza di una direzione politica forte e unitaria, unico strumento per superare l’attuale stato di confusione e incertezza normativa che sta determinando il blocco degli investimenti. Nel condividere e rilanciare l’urgenza di un riesame complessivo della governance di settore, il Coordinamento Pesca dell’Alleanza sottolinea anche l’esigenza di procedere in pieno raccordo con i contenuti del Piano Strategico nazionale per l’Acquacoltura da presentare a Bruxelles ed in corso di redazione con il coinvolgimento delle rappresentanze economiche. Sul merito dei problemi aperti, incassa il pieno sostegno della cooperazione della pesca la richiesta espressa dalle Regioni di abrogare le recenti disposizioni ministeriali (Regolamento MIPAAF del 14 febbraio 2013) che affidano all’Amministrazione centrale la competenza per atti di trasferimento di concessioni e/o richieste per aree oltre 1 km dalla costa. Il rinvio alla competenza nazionale per il rinnovo della concessione risulta giuridicamente un atto gravato dai forti dubbi di legittimità, senza considerare che si introducono lungaggini amministrative in contrasto con ogni obiettivo di semplificazione, non ultimi quelli del Programma triennale. Per la definizione di una nuova disciplina organica di rilascio e rinnovo delle concessioni per l’acquacoltura il coordinamento ha già portato all’attenzione di Ministeri e Stato/Regioni una serie di proposte elaborate con il supporto tecnico dell’Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA) e mirate a tutelare redditività e lavoro. Rispetto ai problemi posti dal riesame della normativa sui canoni per le concessioni marittime, sono stati avanzati alcuni principi irrinunciabili: l’eliminazione dal computo degli spazi improduttivi, un congruo rapporto costi – benefici, unica condizione per rendere l’attività economicamente sostenibile. L’attuale disparità di trattamento, tra cooperative e non, rischia di portare fuori strada: il punto è che non si può rispondere alla crisi e alla mancata crescita, rendendo l’attività improduttiva e accrescendo lo svantaggio competitivo delle nostre imprese rispetto ad operatori di altri Paesi. Altro è poi promuovere e sostenere lo sviluppo della cooperazione, il cui valore è tutelato nel nostro ordinamento a livello costituzionale.

Acquacoltura, alleanza pesca: settore in emergenza, urgente riesame governanceultima modifica: 2014-01-21T16:53:42+01:00da ereticus3
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