TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino intende intervenire in merito alle notizie divulgate dal consigliere regionale Filippo Monaco in merito alla vicenda del gas Radon nella scuola di Via Tremiti. “Il consigliere regionale Filippo Monaco – dichiara Di Brino – appare in questa vicenda come Yokoi Shoichi, il militare giapponese rimasto nella giungla con l’elmetto in testa, convinto che la guerra non fosse ancora finita. Purtroppo Monaco, ancora una volta, interviene in maniera estemporanea ed errata rispetto ad una vicenda affrontata circa un anno fa, assieme ai genitori e alla dirigenza della scuola di Via Tremiti. I fatti sono semplici, nel senso che l’Arpa Molise ha attivato un progetto sulla presenza di gas radon nelle scuole della regione Molise; il comune di Termoli ha aderito, insieme ai dirigenti scolastici, a questo progetto. Va precisato che lo studio effettuato dall’Arpam, per ammissione degli stessi responsabili dell’Agenzia, non ha alcun valore scientifico; si sottolinea inoltre che in questi casi, per avere uno studio valido, è necessario un monitoraggio che abbia una durata di almeno due anni. E’ necessario, inoltre, l’utilizzo di rilevatori idonei, di specifiche professionalità e di rilevazioni che devono essere effettuate nelle aule e non in altri luoghi della scuola, come ad esempio sgabuzzini o altre stanze. Lo studio dell’Arpam iniziato a Febbraio dello scorso anno, ha avuto i primi risultati, assolutamente ufficiosi e non attendibili, dopo sei mesi dal monitoraggio. Da queste indagini, scaturite da un rilevatore posizionato in uno sgabuzzino, è emerso un valore superiore rispetto alla norma. Nonostante i risultati dell’osservazione non siano ancora completi, nonostante gli stessi non siano scientificamente validi e nonostante le indagini siano state effettuate in luoghi diversi rispetto a quelli previsti per legge, l’Amministrazione comunale in via assolutamente precauzionale, ha deciso di non autorizzare la riapertura della scuola di Via Tremiti, tanto è vero che i bambini che frequentavano quel plesso scolastico sono stati trasferiti nella struttura di Via Principe di Piemonte a Difesa Grande, previo adeguamento strutturale dei plessi. Pertanto si rinviano al mittente eventuali ipotesi di disattenzione da parte degli organi scolastici preposti, o di chiunque altro, non sottacendo invece che in casi come questi potrebbero emergere ipotesi di procurato allarme: assicuro quindi che questa Amministrazione comunale provvederà a rilevare tale presupposto presso gli enti competenti. Per il futuro – conclude Di Brino – sarebbe opportuno che chiunque rilasciasse dichiarazioni alla stampa, specie se investito di responsabilità istituzionali, si documentasse e approfondisse i temi nel loro complesso, sempre che lo scopo prioritario debba restare quello di dare una giusta informazione ai cittadini e non, come invece sembrerebbe in questo caso, di fare disinformazione finalizzata ad acquisire consenso sulla sensibilità e sulla pelle delle persone”.