“Il Foglio volante” di maggio 2013

Foglio giugno 13.JPGÈ appena uscito e sarà spedito in questi giorni agli abbonati “Il Foglio volante” di maggio 2013. Il giornale si apre con un pezzo sul Convegno Internazionale di Poesia di Formia e vi compaiono poi, oltre alle solite rubriche, Domenico Adriano, Bastiano, Loretta Bonucci, Fabiano Braccini, Angelo Capoccia, Georges Dumoutiers, Vito Faiuolo, Amerigo Iannacone, Adriana Mondo, Silvana Poccioni, Fryda Rota, Gerardo Vacana.

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Riportiamo, qui di seguito, un testo dalla rubrica “Appunti e spunti – Annotazioni linguistiche”, una poesia di Gerardo Vacana, e un epigramma di Bastiano, e, in allegato, una foto del Convegno Internazionale di Poesia di Formia.

 

Appunti e spunti

 

Annotazioni linguistiche

 

di Amerigo Iannacone

 

 

Gary Cooper e Gary Baldi

 

Mi ricordo di uno scenetta televisiva degli anni sessanta, in cui un autore andava a proporre a un dirigente della televisione la realizzazione di uno sceneggiato tratto dal libro Da Quarto al Volturno, in cui il Generale Garibaldi va alla conquista dell’Italia con mille soldati.

 

«Sì, si può fare, – gli dice il dirigente – ma invece di mille, facciamo 500, mille sono troppi. E che fanno?»

 

«Partono dalla Liguria e sbarcano in Sicilia.»

 

«Troppo provinciale. Ambientiamo nel Far West, dove i 500 vanno a cavallo alla conquista del West e combattono contro gli Indiani. E il generale come si chiama?»

 

«Garibaldi.»

 

«No, dobbiamo trovare un nome che suoni meglio: facciamo Gary Baldi, come Gary Cooper».

 

E cosí continuava la scenetta.

 

Oggi qualcosa del genere sta succedendo – non per barzelletta – nella nostra lingua, dove si leggono all’inglese nomi che inglesi non sono e dove Immanuel Kant diventa Immanuel Kent. Si è sentito in TV, e non da Lino Banfi che gioca a sostituire la E alla A, dicendo “Beri” anziché “Bari” e “mere” invece di “mare”.

 

Tutto si legge in un supposto inglese, dove la A diventa E, anche se non è vero che in inglese la A si pronunci sempre E. Anche in inglese si pronuncia A quando è in una parola che termina con una o due consonanti, come in “back”: mentre si pronuncia EI se è seguita da consonante con vocale, come in “made”.

 

Ma per molti, l’importante è cercare di sprovincializzarsi, sia pure dicendo scemenze.

 
 
 
 
 Ave Clara, dulcis canícula, municeps mea

 

A una cagnolina ciociara abbandonata,

 

adottata da due amici austriaci

 
 

 La tua buona stella ti ha fatta adottare,

 

ancora bambina, da Franziska e Hans,

 

persone di grande cuore. A Lockenhaus

 

ovviamente non soffrirai fame, freddo, percosse,

 

ma nemmeno occhiatacce, forti sgridate,

 

minacce, che anch’esse toglierebbero

 

slancio e brio a un temperamento

 

espansivo e sensibile come il tuo.

 

Avrai negli occhi profili di monti

 

e ne sarai contenta

 

come di immagini di casa.

 

Vedrai tanta neve, ma essa non ti spaventa,

 

figlia come sei degli Ernici e dei Simbruini.

 

Dormirai sonni piú tranquilli che in Ciociaria,

 

terra che, come l’Abruzzo contiguo, sempre

 

trema o balla, a volte con tanta frenesia

 

che diventa, complice l’uomo,

 

e per levisceri imperscrutabili,

 

folle, assassina.

 

Nell’ambiente colto in cui crescerai,

 

e come si conviene a un’educazione moderna,

 

imparerai almeno tre lingue:

 

quella di Dante, di Goethe e di Hugo.

 

Ma mostrerai presto una predilezione

 

per il latino la vera, sola lingua materna

 

di chi, come te, è nata nel Latium antiquum o novum.

 

(Da padre ignoto, – è vero, ma anche

 

da una mater dolorosa, abbandonata

 

con i suoi piccoli in mezzo ai campi,

 

eroica nel nutrire col poco latte

 

e il sangue tutta la cucciolata.)

 

Udirai buona musica,

 

spesso suonata apposta per te.

 

Tu ascoltala attenta, interessata,

 

anche ora che sei piccola, mi raccomando!

 

Sarai grata e fedele, ne son certo.

 

La fedeltà è una nostra irrimediabile debolezza,

 

il nostro vero tallone d’Achille.

 

È anche una nostra nobiltà, di specie rara.

 

Una carezza e un altro consiglio,

 

prima di dirci vale:

 

abítuati a viaggiare con ogni mezzo

 

e – noblesse oblige – anche con l’auto

 

(che, mi dicono, non ami).

 

È  il solo modo per tornare a rivedere,

 

magari di rado, i luoghi natali.

 

Agli uomini e agli animali, non solo fa piacere,

 

è necessario, vitale.

 

 

 

15 e 20 febbraio 2013

 

 

 

                Gerardo Vacana

 

                Gallinaro (FR)

 

 

 

 

 

VERSETTI E VERSACCI

 

di Bastiano

 

 Modernità

 

 

 

Due soli interessi:

 

la pancia e il sesso.

 

Tali e quali

 

agli animali.

“Il Foglio volante” di maggio 2013ultima modifica: 2013-05-24T08:58:00+02:00da ereticus3
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