ROMA – “Per la terza volta chiediamo al governo di rispettare le leggi e le sentenze fatte in nome del popolo italiano”. Così il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è intervenuto durante il Question Time in Aula alla Camera: “Il 17 maggio scorso, con sentenza dichiarata immediatamente esecutiva, il Tar ha annullato le elezioni regionali del Molise, nonostante questo, il governo ha risposto che bisognava aspettare l’appello.
Lo scorso 29 ottobre c’è stato l’appello e il Consiglio di Stato ha confermato l’illegittimità di quelle elezioni. Anche dopo la decisione del Consiglio di Stato, l’esecutivo ha annunciato che i giorni delle votazioni sarebbero stati stabiliti in Cdm per coinvolgere anche il presidente della Regione Lazio. Ma l’esecutivo ha anche detto che le elezioni in Molise devono essere indette perché c’è una sentenza da rispettare. Per questo motivo, torniamo a chiedervi: quando permetterete ai cittadini del Molise di tornare a votare per scegliere democraticamente chi deve governarli?”. “Da un anno – ha aggiunto nella sua controreplica – aspettiamo che il governo indichi la data delle elezioni. Questa idea che bisogna aspettare perché ci sono dei calcoli da fare è una presa in giro! All’inizio del mese di novembre ci avete risposto testualmente che ‘quando si faranno le elezioni nel Lazio, faremo anche quelle in Molise’. Per il Lazio, il giorno è stato stabilito. Per quale motivo non è stato fatto lo stesso per il Molise? Qui non si tratta di fare calcoli, si tratta di non sapere che pesci prendere perché qualcuno, fuori dall’esecutivo, vi sta governando. Voi non siete un governo tecnico, ma un governo asservito alle lobby dei partiti politici. Voi state prendendo tempo perché i partiti non trovano l’accordo sulla legge elettorale, sul candidato presidente, su chi deve vincere a tutti i costi e con il trucco, com’è avvenuto l’ultima volta in Molise. State temporeggiando affinché si trovi una soluzione non per ridare ai cittadini il diritto di tornare a votare, ma per sistemare quella Casta che non vuole più andare a casa. E voi, di fronte a tutto questo, siete complici”.