Biomasse, Cristiano Di Pietro: “Usare con cautela”

Biomasse.jpgCAMPOBASSO – Dal Matese al mare si moltiplicano le proteste di cittadini ed amministratori contro la costruzione di nuove centrali a biomasse che dovrebbero sorgere sul nostro territorio. Cristiano Di Pietro interviene nell’incandescente dibattito – centrali si, centrali no – per ricordare che la questione biomasse non riguarda solo quelle di nuova realizzazione, ma anche quelle già esistenti, come è il caso di Montenero di Bisaccia, Termoli e Pozzilli.

“Infatti allo stato attuale – ha dichiarato il consigliere regionale – la nostra regione si caratterizza non solo per la presenza di tre centrali a biomasse situate a Montenero di Bisaccia (1MW), Termoli (14MW) e Pozzilli (11MW), ma anche per il funzionamento di una ventina di impianti idroelettrici e tre centrali a turbogas, senza contare gli impianti eolici e fotovoltaici. A livello di produzione energetica il Molise registra quindi un forte surplus che lo colloca molto al di sopra dell’obiettivo stabilito dall’Unione Europea riguardo all’approvvigionamento derivante da fonti energetiche alternative. Ciò nonostante oltre a quelle sopramenzionate, altre 5 centrali hanno già ricevuto l’autorizzazione regionale necessaria alla costruzione – come il caso di Pettoranello, Montefalcone nel Sannio, Trivento e Rotello -, mentre altre sono in fase istruttoria come il caso di Mafalda, Campochiaro e San Polo Matese. Questi esempi sono sufficienti a dimostrare la propensione della Regione Molise a rilasciare – in modo approssimativo e frettoloso – autorizzazioni uniche che permettono la realizzazione di impianti di piccola, media e grossa taglia, senza disporre di un piano energetico capace di monitorare il fabbisogno energetico, la produzione di tutti gli impianti e la destinazione dell’eventuale surplus. Fatta questa precisazione – ha proseguito Di Pietro – ciò che ci preme sottolineare è che la legge prevede espressamente che l’intero territorio nazionale debba essere suddiviso in zone e agglomerati da classificare ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente, ma la Regione Molise a questo proposito risulta essere evidentemente inadempiente. Pertanto ciò che chiediamo è l’immediata esecuzione del piano di zonizzazione necessario a definire con precisione quali siano le aree da destinare alla realizzazione degli impianti a biomasse. In assenza di questa classificazione è da irresponsabili rilasciare ulteriori autorizzazioni soprattutto in presenza di progetti per centrali di media e grossa taglia, per le quali ribadiamo la nostra contrarietà. Ai fini dell’incidenza ambientale, oltre che dal punto di vista sanitario, vanno valutati non i singoli impianti, ma l’effetto cumulativo di tutti quelli presenti su un territorio piccolo come il nostro. Quindi la nostra attenzione deve essere a tuttotondo: biomasse, fotovoltaico, trivellazioni ed  eolico selvaggio; solo in questo modo è possibile tenere sotto controllo tutti i fattori di rischio sia dal punto di vista dei possibili danni ambientali che da quello degli effetti sulla salute dei cittadini”.

Biomasse, Cristiano Di Pietro: “Usare con cautela”ultima modifica: 2012-10-06T07:40:00+02:00da ereticus3
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