SAN FELICE DEL MOLISE – È vero, a tre mesi dalle elezioni amministrative è arrivato il momento di fare il primo bilancio dell’operato della nuova amministrazione e meno male che il sindaco con la sua attenta maggioranza ci ha offerto lo spunto, altrimenti il trimestre sarebbe passato alla storia senza infamia e senza gloria. Il resoconto dei primi cento giorni, com’era prevedibile, è l’elenco di una serie di punti siamesi del vuoto dove si confondono la normale e ordinaria amministrazione con la realizzazione delle linee programmatiche che avrebbero dovuto scuotere il nostro assopito paese paralizzato da anni di “immobilismo e abbandono”.
Innanzitutto ad onor del vero e per rispetto delle persone beneficiarie del servizio di assistenza domiciliare, è doveroso precisare che questo era stato interrotto non da un insensibile capriccio, ma dal mancato trasferimento dei fondi regionali necessari al suo espletamento. Tant’è vero che quando il trasferimento è stato realizzato il servizio è stato riattivato. Infatti nella delibera di giunta del 20 giugno il 2012 si legge che il sindaco provvede alla riattivazione del servizio preso atto del fatto che l’Ambito Territoriale Sociale di Termoli avesse assegnato un importo superiore a 5 mila euro per la gestione dei servizi sociali. Continuando nella lettura dell’epopea, ci imbattiamo in un’altra impresa degna di nota, la risistemazione del campetto polivalente per lo svolgimento del torneo di pallavolo e calcetto. Diciamo pure che le attività sportive non sono state proprio l’invenzione dell’estate 2012 poiché -se la memoria non ci inganna- tutti ricorderemo che entrambi i tornei si sono svolti anche durante la scorsa estate, quella del 2011 sempre nello stesso campetto e più o meno con gli stessi protagonisti: oltre alla società sportiva anche numerosi giovani di San Felice e dintorni. Considerazione simile vale per l’altra impresa titanica, quella della programmazione del calendario estivo, presentata come il fiore all’occhiello, ma che per poco o nulla si discosta da quella della passata estate, a meno che il riferimento della maggioranza non riguardasse l’affissione di locandine colorate anziché in bianco e nero. Ci risulta infatti che tutte le iniziative siano state ideate, proposte ed organizzate dalle associazioni locali e non dall’amministrazione in quanto tale. Proseguiamo la lettura alla ricerca del punto realizzato, quello del programma elettorale s’intende, e invece incappiamo nell’organizzazione della delegazione salpata alla volta della Croazia! Da quando accettare un invito ufficiale è diventato sinonimo della realizzazione di un punto del programma? Ricordiamo infatti che come ogni anno il nostro comune ha ricevuto dal sindaco della città di Omiš l’invito ad assistere al Festival della Klapa. Il sindaco -che conosce benissimo il regolamento- non ha fatto altro che rispettare l’art. 3 dove si legge a chiare lettere che, per la partecipazione del comune a celebrazioni o cerimonie, la delegazione consiliare è costituita da rappresentanti di ciascun gruppo consiliare, quindi anche da esponenti della minoranza. Insomma estendere l’invito potrebbe sembrare un gesto di benevolenza, oppure semplicemente il rispetto delle funzioni rappresentative scritte nero su bianco. Anche se, questo dobbiamo riconoscerlo, è la prima volta nella storia delle delegazioni che il sindaco ospitante si trovi di fronte a “inviti una e prendi due” ovvero due delegazioni in una: quella ufficiale e quella ufficiosa con buona pace del protocollo abituato a gestire rappresentanze più sobrie composte al massimo da cinque persone. A chi legge risparmiamo il dettaglio della conformazione di entrambe le delegazioni per non rischiare di confonderle con la colonia marina… Nonostante lo smarrimento iniziale, decidiamo di avanzare nella nostra lettura convinti che la perseveranza ci porterà a scoprire il punto realizzato ed ecco che scopriamo la disinfestazione periodica del territorio comunale. Un’altra delle brillanti iniziative del sindaco? Non proprio, considerato che questa rientra tra gli interventi che vengono effettuati a cura del dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell’ Azienda Sanitaria Regionale. Ormai più che una caccia al punto realizzato la nostra si è trasformata in una caccia al tesoro e infatti siamo arrivati alla firma del protocollo d’intesa con l’università. Ora, a meno che non si tratti di un autografo rilasciato a simpatia, si sa che il protocollo d’intesa –come lascia intendere il nome stesso- rappresenta il traguardo di un percorso di intese (più o meno larghe) che nel nostro caso è iniziato un paio di anni fa e che ha visto interessati diversi comuni del nostro territorio (tra gli altri: Montefalcone, Mafalda e Montemitro) riunitisi in molteplici occasioni per discutere sulle possibili strategie di sviluppo da intraprendere in modo congiunto al fine di disegnare un progetto quanto più compatibile con la vocazione agricola e turistica della nostra regione. Pertanto, dopo mesi di riunioni, discussioni, elaborazione di bozze e contenuti al nostro sindaco è toccata la fase conclusiva, ovvero quella della firma da cui naturalmente ci aspettiamo ricadute concrete oltre alle foto pubblicate sul sito dell’Università. Ma ecco che, proprio quando avevamo abbandonato tutte le speranze, troviamo il punto quello concreto, quello dell’adesione al PAI Castellelce. Si l’abbiamo proprio trovato, l’unica possibilità che l’amministrazione aveva di realizzare buona parte del suo programma, grazie alla perfetta corrispondenza con le linee programmatiche del PAI CON-CRESCO, è andata perduta con il recesso unilaterale! La scelta naturalmente è frutto di avvedute valutazioni, tra cui la necessità di ricongiungerci con gli altri due comuni di minoranza linguistica croata, che come il sindaco ricorderà facevano già parte del nostro stesso PAI, ma che hanno pensato bene di abbandonare senza troppi scrupoli sull’affinità linguistica e culturale. Il tempo ci dirà se questo cambio di casacca porterà risultati concreti per il nostro paese, oltre alla foto con Vitagliano s’intende. A proposito, visto che il sindaco preferisce la fase di riprogrammazione a quella della progettazione, potrebbe chiedere quando rivedremo i fondi che lo stesso assessore ha allontanato dalla fondovalle Castellece? Naturalmente sempre grazie alla riprogrammazione del finanziamento, eufemismo che sta ad indicare la sottrazione di fondi allo scopo per cui erano stati stanziati. Un ultimo commento lo spendiamo per la ristrutturazione e riqualificazione della pubblica illuminazione, il cui progetto è stato presentato dall’ufficio tecnico del nostro comune nel 2011 per poi ricevere il finanziamento della Regione Molise nel gennaio 2012. L’unica sostanziale novità è rappresentata dal fatto che l’attuale amministrazione ha ritenuto opportuno spostare alcuni lampioni da via Adriatica a via Cappella secondo criteri presumibilmente oggettivi. Insomma questo bilancio più che alla realizzazione del programma, assomiglia tanto alla normale e ordinaria amministrazione, quella che ogni amministratore deve porre in atto così come prevista dalla legge. Anche se a ben guardare, una novità eclatante c’è ed è stata messa a punto durante la prima seduta del primo consiglio comunale: l’aumento dell’indennità di carica del primo cittadino. Provvedimento senz’altro urgente e necessario tanto per la popolazione quanto per le casse comunali. Noi sinceramente ci saremmo aspettati che la priorità nella realizzazione del programma fosse quella di ricollocare tutti i cittadini in mobilità nell’organigramma comunale oltre al collocamento al lavoro delle ditte locali. Ma le malelingue dicono che quelli erano solo spot elettorali, promesse da marinaio per intenderci. Caro sindaco, ci lasci dire che questi nuovi impulsi e queste nuove idee –a parte l’aumento dell’indennità che è davvero insolita e controcorrente di questi tempi- sono come le minime di Bolzano, non pervenute!
Nicoletta Radatta
Capogruppo di minoranza