Nei risvolti del tempo, nuova silloge poetica di Antonio Crecchia

Poeta.JPGTERMOLI – Il percorso poetico di Antonio Crecchia si arricchisce di una nuova silloge ( la 22ª) dal titolo Nei risvolti del tempo, edita da Cronache Italiane – Salerno, luglio 2012. La prefazione reca la firma di Lycia Santos do Castilla, scrittrice, poetessa, critico letterario e d’arte, pittrice e grafica di fama internazionale, la quale allo scrittore molisano ha dedicato, nel 2010, una corposa monografia: “Il Walhalla di un poeta”, in cui ripercorre con felice intuito e profondo acume critico il cammino letterario di Antonio Crecchia.

 Riportiamo per intero il testo critico di  Lycia Santos. “Nell’ultima fatica di Antonio Crecchia, si avverte l’angoscia e l’ansia del nostro universo attuale. Nei suoi scritti si sente che trasferisce, anche inconsciamente, le inquietudini della quotidianità della vita, in una specie di taccuino dell’oscuro regno dell’inconscio. Nascono, da questa sua intima necessità, poesie che hanno qualcosa che mi porta col pensiero alla dodecafonia, – nuova tecnica di composizione musicale, e quindi, alle “Partiture per dodici suoni” di Arnold  Schönberg, (Vienna, 1874 – Los Angeles. 1951).      

 Nel viaggio del tempo, Antonio Crecchia ci regala con quest’ultimo lavoro una poesia che sa di grandioso, per l’estrema semplicità compositiva e il contenuto che, senza contorsionismi letterari, ci trasporta in quel dialogo d’animo che il poeta intesse con gli enigmatici silenzi della natura. Poesie impregnate di quei brividi misteriosi e metafisici che influenzano tutta la poesia di questo testo. Atmosfere d’ombre e architetture di parole che aleggiano con un velo di malinconia. Una lettura quasi visiva in una poesia influenzata dall’estetica del sublime, che interpreta con accensioni visionarie, i ricordi, le tristezze, le sensazioni, la solitudine dell’uomo d’oggi, che può essere solo, anche in mezzo alla folla. Un testo che, a parer mio, è quasi una personalissima antologia poetica suddivisa in capitoli tematici, soffusi di moderna classicità. Conosco gli scritti di Antonio Crecchia da circa vent’anni. Ho seguito il suo pensiero sui lavori monografici, sulla critica, la saggistica, la drammaturgia, sulla storia della sua terra, sulle varie visioni poetiche di tutto questo tempo e come traduttore di grandi poeti francesi. Un autore sempre all’altezza di ciò che ha pubblicato; ma quest’ultimo lavoro, gode di una spontaneità difficile da eseguire, poiché nel pensiero del poeta si può rileggere l’identificazione tra Poesia e pensiero, fornendo una sintesi estrema della sua produzione letteraria–poetica non meno che artistica, poiché vi è in essa l’impronta inconscia dell’anima, tanto che potrebbe essere annoverato tra i gruppi e i movimenti, quelli ormai storicizzati nella pittura, come “Arte povera”, poiché in questi pensieri c’è il recupero della vera Poesia che oscilla tra restituzione oggettiva del pensiero poetico e del sentimento visionario che gli hanno permesso di aprire le porte dei più nascosti sentimenti, per un’inconscia stagione… per un nuovo capitolo. Nel suo lavoro si avverte la capacità di indagare sulla relazione tra reale e immaginario, tra storia dell’animo e memoria. Allora chi è veramente Antonio Crecchia? Uno scenografo dei sentimenti, uno scultore della parola? Qual è la sua vera anima? Forse una sola: quella di un Poeta.

 

Nei risvolti del tempo, nuova silloge poetica di Antonio Crecchiaultima modifica: 2012-08-20T12:30:00+02:00da ereticus3
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