TERMOLI – L’associazione “Amici camperisti liberi” accusa il Comune di Termoli di non fare eseguire controlli sulla sosta e la circolazione di camper fuori dall’attrezzata area di Rio Vivo. “E’ con vivo dispiacere che noi Amici Camperisti Liberi di Termoli – si legge in una nota – dobbiamo constatare che la nostra città aperta ad ogni tipo di turismo, anche a quello “mordi e fuggi, non è risultato “Comune amico del turismo itinerante”.
Tutti noi del gruppo Amici Camperisti ci siamo prodigati per dare massima diffusione dell’esistenza dell’area camper di Rio Vivo, a fornire utili notizie turistiche sulla nostra cittadina attraverso risposte alle numerose e-mail e telefonate che ci pervengono quotidianamente da camperisti di ogni regione. Purtroppo tutto lavoro è inutile, poiché in città, il disservizio relativo al controllo della circolazione ha causato soste selvagge, anche di camper, occupazione di luoghi inadatti, come sulle dune del lungomare nord e tutto ciò dovuto anche contestualmente alla inesistente organizzazione e predisposizione di idonei luoghi da adibire, anche a pagamento, alla sosta disciplinata dei camper in città. Tutto ciò si è concretizzato, da parte nostra, nel dover annunciare ai camperisti d’oltre regione, che sino ad oggi continuano a chiederci informazioni circa il soggiorno a Termoli, di non raggiungere la nostra cittadina perché per loro non vi è “posto”. O meglio la nostra città non è in grado di ricevere e gestire questo tipo di turismo, a differenza di altre località turistiche. Ad oggi sono circa 1000 i camperisti che siamo stati costretti a dirottare altrove, ad esempio: Petacciato, San Salvo e Fossacesia. Non da ultimo un diniego, a malincuore, a un nutrito gruppo di camperisti provenienti dalla Sicilia che intendevano conoscere il nostro mare, la nostra costa ed il nostro Molise. E poiché la matematica non è una opinione, 1000 camper andati altrove, corrispondono a circa 2.000 persone che non hanno potuto avere il piacere di sostare a Termoli e che sicuramente avrebbero lasciato qualche soldino nelle nostre attività commerciali. Peccato se poi ci si lamenta della crisi. Come biglietto da visita non c’è male”.