Sullo Zuccherificio interviene Alessandro Petrella, responsabile lavoro PD Molise

Zuccherificio.jpgCAMPOBASSO – Qualche settimana fa il Partito Democratico ha riformato gli organismi al suo interno ed io, con piacere, ho accettato la delega al Dipartimento Lavoro. Ciò che mi ha spinto ad accettare la delega è stato il convinto presupposto di stabilire un programma di intervento/sviluppo condiviso tra parti sociali, politica e cittadini. Fatta questa premessa, il Lavoro da svolgere sarà duro è impegnativo ma non mi spaventa, l’idea primaria è quella di aprire un forum sul Lavoro come già proposto a livello Nazionale da Stefano Fassina, in questo Forum ci saranno rappresentanti della società civile, del sindacato, dell’impresa:  pronti a scrivere, con il Partito Democratico, il rilancio del Molise.

 Nei prossimi giorni inizierò ad attivare tutti i canali preposti per entrare nel merito delle crisi del lavoro in Molise. Oggi, è sicuramente di attualità incalzante la vicenda dello Zuccherificio del Molise, dove bene ha fatto il centro-sinistra a condannare tutto l’operato fin quì svolto dalla Regione Molise. Il Presidente della Regione, crea ricette farmacologiche da nevralgia, per una patologia che richiederebbe ben altre cure, le diagnosi del dottor presidente appaiono sempre lontane dalla verità. Iorio ha cercato più volte di curare la crisi dello Zuccherificio con manovre volte ad un risanamento che non è mai arrivato; oggi si propone la società Newco, che manderebbe a casa 29  Lavoratori, buttando sulle spalle del Sindacato la scelta dei 29 esuberi. Siamo alla solita purga: soldi dei contribuenti investiti a vuoto, debiti su debiti accumulati e tutto si risolve con 29 licenziamenti,  tanto per iniziare. Il buco economico dello Zuccherificio può esser ripianato con questa manovra? Nella seduta Regionale del 12 Giugno si era deliberata, con voto a maggioranza, la salvaguardia di tutti i posti di lavoro ed oggi? Come Partito Democratico, siamo solidali con i 29 Lavoratori colpiti da questa scelta senza senso, una scelta che farà di molti Lavoratori, nuovi esodati, visto che ad un’azienda come lo Zuccherifico, in via di fallimento, non possono esser concessi altri ammortizzatori sociali, se non la mobilità. Ma il punto fondamentale è che ad oggi non si vuole trovare una strada per il futuro dello Zuccherificio, si continua a brancolare nel buio, lo stesso che ancora getta ombre sul come si potrà avviare un concordato preventivo con i creditori! La “Pomiglianizzazione” dello Zuccherificio non è la strada giusta da percorrere. Il dipartimento Lavoro del Pd Molise lotterà contro questa deriva. Raccontare ai creditori  che mandando a casa dei Lavoratori si risanino i debiti è una scelta difficile da far comprendere a chi vive il proprio orizzonte di precarizzazione. Ci sono altre strade da percorrere, alcuni esempi positivi si sono avuti già in altre zone di Italia come l’Emilia e il Veneto dove c’è stata una totale riconversione dell’impianto con i bieticoltori che, direttamente associati tra loro, hanno realizzato l’investimento offrendo un prezzo più basso. La differenza di prezzo, deriva dal fatto che le associazioni dei produttori di barbabietole delle regioni del Nord “hanno individuato la via della trasformazione delle polpe surpressate di spettanza dei coltivatori in biogas per la produzione di energia elettrica, programmando la realizzazione di una serie di impianti nei comprensori vicini agli zuccherifici, riversando gli utili ricavati sul prezzo delle bietole”. Ce lo spiegano M. Guidi, Presidente di Confagricoltura e di A.N.B. e A. Mincone, Presidente di C. N. B. (le due associazioni nazionali dei bieticoltori). Di quanto parliamo? Parliamo di 5,9 €/t. Al contrario in Molise è la Regione (nella veste di Zuccherificio spa) che si accolla 2,5 €/t per valorizzazione energetica delle polpe (che non valorizza) e 1,6 €/t per rinuncia dei produttori alle polpe stesse (che nessuno, dunque, valorizza ma la Regione “ricompensa”). Aggiungiamo poi che gli Zuccherifici del Nord-Est si accollano 3 euro di integrazione sul prezzo europeo (che infatti sale da 26,29 a 29,29) mentre in Molise l’extra a carico della regione raggiunge la ragguardevole cifra di 17,11 €/t (di cui 9,01 come integrazione, mentre altri 8,1 appaiono a titolo di “incentivo” ai produttori). 2) Possono stare in piedi i conti? Sarebbe un miracolo se la produttività nella fase di lavorazione riuscisse a compensare un simile handicap. Ma è tutto il contrario. Le bietole lavorate giornalmente in fabbrica sono un po’ meno della metà rispetto ai concorrenti (dato 2011): anche se i giorni di lavorazione industriale sono invece tra il 15% e il 50% in più, la produzione vendibile per ettaro resta nettamente al di sotto in termini di valore: 2.130 € contro i 2.460 € di San Quirico e i 2.660 € di Pontelongo. Per ogni ettaro coltivato, a parità di resa in barbabietole, si paga dunque di più e si ricava di meno. Non può stare in piedi. 3) Prima di ragionare sugli interventi da fare bisogna dare una risposta chiara alla domanda preliminare: c’è una alternativa alla resa incondizionata? La risposta è affermativa, e l’esempio del nord lo dimostra. Ma la strada è radicalmente diversa da quella seguita fin qui. E non è un caso che gli stabilimenti concorrenti siano in mano, l’uno all’unico produttore privato, con una dimensione internazionale, rimasto in circolazione (Maccaferri, Eridania), gli altri due ai produttori consorziati e perciò direttamente motivati al successo economico non solo nella fase industriale ma fin da quella agricola. E’ da lì dunque che deve partire l’intervento. Produrre barbabietole in Italia può ancora essere conveniente e remunerativo. “Bietola. Finalmente un’annata ok” titola G. Gnudi su “Terra e Vita” n. 41/2011. Ottime rese, ottima qualità, remunerazioni del tutto soddisfacenti per i produttori. Piange solo l’azionista unico dello Zuccherificio del Molise (e più ancora i suoi fornitori e salariati). Occorre dunque, per prima cosa, coinvolgere i produttori (molisani e pugliesi innanzi tutto). Stabilire una collaborazione stretta, in un clima possibilmente di sintonia anche politica su ideali e obiettivi condivisi, con la Regione Puglia e con le realtà associative dei produttori delle due regioni. La qualità della barbabietola “appulo-molisana”, quanto a “polarizzazione”, è migliore di quella delle regioni padane. La resa per ettaro può e deve migliorare. In secondo luogo, la valorizzazione energetica delle polpe “surpressate” non può restare lettera morta. Se non se ne fanno carico i produttori, come avviene nel nord-est (scontando il prezzo relativo) dovrà attrezzarsi il lato industriale (a questa previsione economico-finanziaria deve dare risposta il sospirato piano industriale) in proprio o attraverso un terzo soggetto. Il risultato non deve essere però al di sotto di quello che è stato ottenuto al nord. Infine gli investimenti sullo stabilimento. Nel nostro Paese c’è un livello di competenza ingegneristica nel campo dei macchinari industriali che non ha eguali al mondo. Abbiamo superato la Germania sui mercati più ricchi e su quelli più in crescita. Avanti tutta, quindi, per le soluzioni più avanzate. Muovendo questi tre tasti lo stabilimento di trasformazione può di nuovo essere vendibile. Per continuare a produrre, non per consentire all’ennesimo “furbetto” di lucrare perpetrando ancora un furto con destrezza ai danni del contribuente. C’è una priorità banche e fornitori? Ovvio, ma solo nel senso che si deve scongiurare il fallimento e la chiusura dei rubinetti nell’immediato. Si può fare se ci si presenta con un’idea credibile, un progetto convincente costruito su scadenze precise da rispettare ad ogni passo. A queste condizioni il problema può scalare nell’ordine delle priorità e diventare il passo n. 4, a suggello dei tre già indicati e andare a coincidere con la messa sul mercato a condizioni accettabili.

Sullo Zuccherificio interviene Alessandro Petrella, responsabile lavoro PD Moliseultima modifica: 2012-07-17T06:39:00+02:00da ereticus3
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Sullo Zuccherificio interviene Alessandro Petrella, responsabile lavoro PD Molise

  1. SALVE MI CHIAMO ::ANGELO GIOVANNI PETRELLA: LI SCRIVO PER CHIEDERLI DISPERATAMENTE UN AIUTO…. HO 3 BAMBINI UNA DI 13 ANNI UNALTRA DI 11 UN BAMBINO DI 6 ANNI I BAMBINI LI STO MANDANDO A SCUOLA SENZA LIBRI….MI TROVO DISOCCUPATO DA 6 MESI ABITO IN AFFITTO E NON POTENDO PAGARE L’AFFITTO PRIMA O POI PUR TROPPO MI FARANNO LO’SFRATTO E NON RIESCO A TROVARE LAVORO – DOVE VADO A CHIEDERE LAVORO MI DICONO NON CE POSSIBILITA DI LAVORARE DOVUTO A QUESTA CRISI NAZIONALE !!!!!!! LI CHIEDO PERFAVORE DI ASCOLTARMI!!!! GRAZIE…….

    IN ATTESA DI UNA SUA RISPOSTA LA SALUTO….. GRAZIE!

    IL MIO NUMERO DI TELEFONO 3401779393 MAIL:: italangelo@hotmail.it

I commenti sono chiusi.