IL DOPO BERLUSCONI

silvio-berlusconi.jpgBerlusconi è finito.. Potrà avere una fine politica rapida e misericordiosa oppure una fine lenta e sofferta con tentativi di resistenza, con traccheggiamenti tattici e patetici tentativi di ripristinare un potere che oramai è finito come hanno capito anche i vari deputati e senatori che stanno abbandonando il PDL che pure si sfalderà perché il PDL era Berlusconi e senza di lui resta una scatola vuota priva di contenuto e di una qualsiasi attrattiva.

Dopo la disfatta politica verranno i processi. Non sappiamo se Berlusconi finirà in galera ed anzi ne dubitiamo, seppure siamo convinti che se lo meriterebbe per tutti i reati comuni che ha commesso, data l’età avanzata e data la lunghezza dei processi che egli avrà in corso e, per la verità, non ce ne potrebbe fregare di meno..! Quello che ci interessa è il dopo Berlusconi. Non vediamo cieli azzurri ed orizzonti sereni perché le forze che restano in campo a contendersi il potere nel dopo Berlusconi, benché meno nefaste, odiose, corrotte ed indecenti del regime Berlusconiano, non ci piacciono, non ci convincono e non corrispondono minimamente ai nostri ideali. PDL o quanto rimarrà del partito di Berlusconi che non è stato mai un partito nel senso tradizionale del termine, ma una proprietà che cadrà nel caos per mancanza di strutture e di quadri quando il padrone se ne andrà. Non ha struttura, non ha radicamento nel territorio, non ha una classe dirigente cui corrisponda un seguito reale nel Paese, insomma è una scatola vuota che, all’uscita di scena di Berlusconi, imploderà lasciando solamente il vuoto. La Lega forza politica localizzata, disgregatrice della Patria, basata su di un egoismo razzista, becero e privo di quegli ideali di solidarietà, di cultura, di tradizione e di senso dello Stato che noi riteniamo indispensabili per portare avanti una qualsiasi politica nell’interesse del Paese. Questo partito non ha né la vocazione, né la capacità di progettare programmi che coinvolgano gli interessi di tutto il Paese e pertanto non sarebbe di alcuna utilità per il futuro dell’Italia. Futuro e libertà, il nuovo partito di Fini iscariota che di partiti ne ha frequentati già quattro o cinque ogni volta abiurando e tradendo con una disinvoltura che gli ha meritato il soprannome di iscariota. Movimento politico che, a parte le altisonanti chiacchiere di cui Fini Iscariota è un abile propalatore, non dà affidabilità se è vero, come è vero e dimostrato dal suo passato, che alle proposte ed alle promesse non sono mai seguiti i mantenimenti delle stesse. UDC che è solamente la nostalgica proposta di una riedizione della vecchia DC in chiave ridotta con una notevole sete di potere ed una disponibilità a sposare chiunque le permetta di raggiungere posizioni di potere non subalterne come era stata costretta ad accettare da Berlusconi. PD un partito senza guida e senza capi che in tanti anni non ha saputo fare altro che litigare per un potere interno con D’Alema contro Veltroni, con Veltroni contro Bersani, con Renzi contro tutti senza riuscire a capire che questo gli avrebbe precluso la possibilità di conquistare il potere esterno ed il consenso ( L’unica volta che hanno vinto le elezioni è stato quando hanno avuto un capo che non era un ex comunista, ma un ex democristiano come Prodi..). Un partito nato a tavolino che di per sé è un’accozzaglia di personalità ed ideologie diverse e divaricanti che sarà sempre difficile, per non dire impossibile, amalgamare in un unico progetto politico. Sinistre post comuniste sparse che sono da sempre indisponibili al qual compromesso che sarebbe necessario per tenere assieme una coalizione che sola potrebbe sperare di raggiungere quella maggioranza di consensi elettorali tale da permettere di battere le destre. Certamente ci sono i numeri per un’ammucchiata che formi un governo per gestire la contingenza del dopo Berlusconi e che magari faccia la riforma elettorale e qualche provvedimento di emergenza, ma poi andando alle urne, le possibilità di scelta dei cittadini non sono certamente esaltanti. Non ci sono le basi politiche e programmatiche per fare un governo che possa gestire una legislatura di riforme e di provvedimenti che risolvano le ingiustizie, i problemi e lo sviluppo del Paese e questo sia per la mancanza di idee che sono poche e confuse che per l’innata litigiosità di forze eterogenee e poco disposte al compromesso. Questo vale sia per l’area di centrosinistra che per quella di centro destra o per quanto ne resterà dopo la scomparsa di Berlusconi. Non sappiamo come andrà a finire, ma certamente non prevediamo tempi felici, ma un lungo periodo di caos per questo nostro disgraziato Paese ..!!

Alessandro Mezzano

IL DOPO BERLUSCONIultima modifica: 2010-11-16T05:42:00+01:00da ereticus3
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