Domani il Molise avrà un nuovo Centenario. ACHILLE DEL GESSO di TAVENNA.

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Domani il Molise avrà un nuovo centenario. Si tratta di Achille Del Gesso di Tavenna, nato nel 1909. E’ in perfetta salute. Il poeta molisano Antonio Crecchia, originario di Tavenna e residente a Termoli ha dedicato ad Achille un componimento poetico.

In occasione della celebrazione del centesimo compleanno di Achille del Gesso, nato a Tavenna il 21 aprile 1909 ed ivi residente, riportiamo un testo poetico di Antonio Crecchia, anch’egli nativo di Tavenna, tratto dal suo recente libro di poesie e prose dedicate al suo borgo natio.

Ricordiamo che tra le tante opere date alle stampe da Antonio Crecchia, particolare rilevanza assume per la comunità tavennese la sua Storia di Tavenna, dalle origine alla Grande Guerra (Ed. Accademia di Lettere Arti eScienze “L.Mazzocco Angelone, Isernia, 2006).

 

 

AD ACHILLE DEL GESSO

per i suoi cento anni trascorsi in perfetta salute

fertilità di lavoro, fedeltà alla famiglia,

e sempre in armonia con se stesso e con il suo prossimo.

 

Achille, nome che evoca un mito,

cui il fato concesse eroica giovinezza,

intensa, gloriosa, immortale,

ma vita breve, da dardo acuminato

dinanzi stroncata a un sacro altare.

 

Tu, Achille Del Gesso, uomo

nato in altri tempi, in altri lidi,

concedi nuovo vanto e orgoglio

a questo nostro antico borgo,

che ti vide nascere all’alba

lontana di cento or sono primavere.

Un bel traguardo quello di oggi,

felicemente raggiunto, fiero

cavalcando quattrocento stagioni!

 

In questo cielo che ti fu tanto amico,

c’è un nuovo intreccio di rondini

in volo, che cantano liete le ore

di questo fausto giorno, che patriarca

t’incorona d’un popolo, in festa

per quest’evento, e in tuo onore

innalza la bandiera tricolore.

 

Cent’anni! e ancor ti muovi per le vie,

sicuro nel tuo passo lento, deciso

a sfidare il freddo, il caldo, il vento.

Con serena fiducia nell’avvenire,

lieto t’affacci ogni mattina

a guardare gli orti vicini, i campi

le valli e, lontana, la marina.

Ogni nuovo giorno ti porta  il franco

sapore d’un giovane sorriso,

il saluto aperto e cordiale d’un amico,

il caldo e sincero affetto della famiglia.

 

Con accanto moglie, nuora, nipoti, figlio,

e di Tavenna tutta la sua gente,

oggi vivi l’epopea  d’una cronaca,

dove tu, come in un vivente presepe,

rimemori  il solerte, alacre falegname

che preparava culle ai neonati,

bauli, credenze e mobili agli sposi,

valigie di buon legno ai giovani soldati,

ai contadini carri e palme intarsiate,

tini, botte, utensili e attrezzi vari,

e poi porte, finestre, balconi

per  nuove dimore e vecchie case.

Quanti altri, utili  e ben fatti arredi,

usciti lucidi e verniciati

dalle tue mani, vorrei nominare!

Ma queste son cose d’altri tempi,

quando il lavoro era una sacro rito

e la gioia del fare una forma di vita.

 

Sappiano, perciò, i giovani

onorare questi nostri grandi vecchi,

che vengono dalle brume del passato,

messaggeri d’esperienza, di quiete, di pace,

umili e memori della loro antica possanza,

fedeli alla terra, al cielo, ai santi.

A volte li vediamo fragili, vacillanti,

quasi negati ad ogni azzardo,

nel respiro esitanti e nel linguaggio;

eppure, a tratti, a lampi, gli occhi parlano

e il cuore ruscellante racconta

che hanno vissuto con onestà e decoro,

che hanno lavorato, sofferto e amato,

offerto il proprio sangue  alla Patria.

 

Achille è il loro decano. Dall’alto

dei suoi cent’anni oggi si mostra

come una reliquia da conservare,

come nuovo  vestigio da onorare,

quale orma profonda del tempo che fugge

e ci prepara, clemente, al grande passo,

cui nessuno s’attarda o sfugge.

Guardando fuori al sole che lento segue

il suo alto cammino e indica la via

che conduce ad un sicuro approdo,

partecipiamo i nostri vibranti voti

per vedere Achille ancora tra noi

sotto questo bel cielo e questo sole

che ammanta la terra di  promesse e di fiori,

non una, ma dieci, cento primavere,

e dieci e cento altre ancora.

Antonio Crecchia

Con l’augurio che la celebrazione di questo quinto ventennio

porti la stessa intensa felicità e il corale entusiasmo del primo.

 

Tavenna, 21 aprile 2009

 

 

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Antonio Crecchia

Domani il Molise avrà un nuovo Centenario. ACHILLE DEL GESSO di TAVENNA.ultima modifica: 2009-04-20T12:45:00+02:00da ereticus3
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Un pensiero su “Domani il Molise avrà un nuovo Centenario. ACHILLE DEL GESSO di TAVENNA.

  1. La poesia è emozionante.
    Io ho la mia bisnonna, Maria del Gesso, da mio nonno Donatto Cianfagna,
    e dalla mia nonna Pierina Nuozzi, sua nonna era Matía del Gesso, una persona diversa, ma con lo stesso nome. Tutti sono nati a Tavenna.
    Mi chiedo se i miei parenti.
    Come faccio a saperlo?
    Proximamanete’ll essere in quella città magica e affettuoso, di andare a vedere i miei antenati.
    Grazias di rispondere, anticipato.
    Saluti Cristina

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