…e ce lo Prenderemo nel…

 

atomica.jpgTratto da Thule-blog Il volume dei derivati è 12 volte e mezzo il Pil mondiale. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di un’audizione a Palazzo Madama davanti alle commissioni congiunte Esteri di Camera e Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla presidenza italiana del G8 e le prospettive della governance mondiale.
«Da molti anni – ha spiegato – almeno dal 2000 in poi, i derivati non hanno più la funzione assicurativa ma diventano operazioni speculative fini a se stesse. In questo momento – ha aggiunto – il volume nazionale dei derivati è pari, secondo i dati del Congresso degli Stati Uniti ma anche secondo la Banca dei regolamenti, a 12,5 volte il Pil del mondo». La differenza di partite, ha concluso il ministro, «è secondo alcuni 30, secondo altri 40 trilioni di dollari, il piano della presidenza americana è un trilione di dollari. Questo dà un’idea della degenerazione che è avvenuta nelle strutture del capitalismo».

L’ordine e le regole, ha detto quindi Tremonti, sono il punto fondamentale e strategico su cui punterà la Presidenza italiana del G8. «Per quanto riguarda la presidenza italiana – ha detto Tremonti – c’è un fondamentale interesse a contribuire strumenti in atto per fronteggiare la crisi, ma c’è un punto che consideriamo fondamentale su cui posto particolare forza e enfasi, un punto che si è sviluppato in progressione e ora è considerato strategico: il punto dell’ordine, delle regole».Tremonti ha quindi aggiunto che c’è «una fondamentale asimmetria tra la struttura del mercato globale e l’architettura istituzionale che non è globale. I mercati e il mondo sono globali, ma le giurisdizioni restano locali. Sulla carta geografica è evidente che alcune giurisdizioni ci sono, altre non ci sono. Aree nelle quali in apparenza c’è il diritto, mentre non ci sono regole». Responsabilità di questa situazione per Tremonti è anche la deregulation, ovvero il mercato che si regola con le sue auto-regole. «Si pensava che fosse meglio avere un mercato forte autoregolato rispetto a un sistema di regole considerato come limitativo di una forza di mercato».
Nell’ambito della presidenza italiana del G8 lavoreremo all’ «ipotesi di una Detax, ovvero l’esclusione di un pezzettino dell’imposta degli scambi o delle accise, per noi è l’Iva, affinchè i proventi, attraverso i canali del volontariato, vengano destinati a Paesi dove c’è povertà». Così ncora il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso dell’audizione alle Commissioni Affari esteri della Camera e del Senato. «È fondamentale tenere aperti i canali della solidarietà – ha sottolineato il ministro -. I canali intergovernativi non hanno particolare efficienza, forse sono la logica moderna della presenza coloniale. Un meccanismo di aiuti più diretti da parte dei privati forse può essere migliore».
Tremonti ha spiegato che sulla Detax c’era già uno studio fatto durante il governo Berlusconi nel 2001-2002 e un esame avviato anche dalla Commissione europea in parallelo alla Tobin tax. «Ora dobbiamo ritirarlo fuori», ha aggiunto parlando a margine dell’audizione delle Commissioni Affari esteri di Camera e Senato.Quanto alla percentuale dell’Iva (l’imposta sul valore aggiunto) da destinare a progetti di solidarietà, e ai prodotti sui quali possa essere applicata questa Detax, Tremonti ha precisato: «È materia comunitaria e va definita in quella sede».
fonte www.ilsole24ore.com 30 o 40 trilioni di dollari, trilione più trilione meno, ecco l’ammontare della voragine finanziaria che sta risucchiando il mondo che fin qui abbiamo conosciuto. Dovrebbero suonare le sirene di un bombardamento atomico …e invece? Invece NIENTE!! Tremonti passa allegramente a parlare di “regole” di “tasse” e di “solidarietà” con i paesi afflitti dalla povertà. Il Ministro dell’economia sembra dirci: “Non vi preoccupate ragazzi! Se diventeremo tutti più buoni forse arriverà la fata turchina a salvarci”.

…e ce lo Prenderemo nel…ultima modifica: 2009-03-01T05:43:00+01:00da ereticus3
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