una buona legge, da migliorare su alcuni punti e soprattutto valorizzare e applicare compiutamente. Al contrario, i disegni di modifica della legge presentati in Senato sono tutti figli del desiderio illusorio di forzare le regole comunitarie: aumentare le specie cacciabili, allungare i tempi di caccia, indebolire le sanzioni per i reati venatori, insomma assecondare un impossibile ritorno al passato remoto venatorio. Ma – prosegue Selvaggi – chiediamoci tutti: come potrebbe l’Italia depenalizzare i reati di caccia negli stessi giorni in cui l’Europa approva una direttiva con cui si prevede un giro di vite penale per i reati ambientali, tra cui quelli sulla fauna? O permettere la caccia a febbraio quando già oggi sono 11 le specie cacciate in periodi assolutamente vietati, e la stagione di caccia andrebbe dunque ridotta?” Selvaggi ritiene che ogni intervento serio sulla 157 deve invece declinarsi secondo le vere esigenze di miglioramento della legge, a partire da più validi strumenti di governo complessivo della materia, da corrette risposte alle procedure di infrazione comunitarie, da una decisa lotta al bracconaggio e da soluzioni efficaci e di buon senso alla questione dei danni all’agricoltura, cominciando dal divieto assoluto di immissione di cinghiali. “Il Governo ombra del PD ha dato, su tutto questo, segnali molto chiari e importanti e con esso l’ampio mondo dei portatori di interessi che ha preso parte alla giornata di lavoro al Senato. Ci aspettiamo, a questo punto – conclude Selvaggi – un analogo segnale da Governo e maggioranza, in modo che la stagione della propaganda finalmente finisca e si apra una fase nuova, di buona politica, attenta alle esigenze della natura e del territorio. La recente costituzione del Tavolo tra le parti sociali, formato da associazioni ambientaliste, agricole e venatorie, va esattamente in questa direzione. E’ un’occasione nuova e preziosa che la politica non deve lasciarsi sfuggire”.