NOTAIO UMBERTO ZIO: CAVALIERE DI GRAN CROCE DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

 Lunga è la scheda personale dei meriti acquisiti da Umberto Zio  in ogni campo: dalla sua opera scientifica e didattica universitaria alla vita sociale; un’attività varia e complessa, copiosa ed ammirevole per cui  gli sono state conferite la Commenda al Merito della Repubblica Italiana (con Decreto del Capo dello Stato datato 27 dicembre 1999) e l’onorificenza di Grande Ufficiale di Giustizia dell’Ordine Sovrano della Corona di Ferro (a Nizza, nel maggio del 2000), un ordine che è riconosciuto con Decreto del nostro Ministero degli Esteri. Da aggiungere alle diverse nomine accademiche, tra cui quella prestigiosa di Paestum, ed ai numerosi attestati e premi conseguiti in rassegne e competizioni artistiche, scientifiche e letterarie, in Italia ed all’Estero.

Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Capo dello Stato, con Decreto del  2 giugno 2004, ha conferito ad Umberto Zio l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Costretto per ragioni di lavoro a vivere per la maggior parte del suo tempo lontano dal suo paese natale, e per impegni derivanti dalla sua professione e come relatore di una serie di Convegni e per assicurare la sua presenza ed il suo contributo a numerosi corsi di perfezionamento su materie ad alto contenuto giuridico ed amministrativo, Umberto Zio rimane tuttavia sempre legato alla comunità di San Martino in Pensilis (della quale si sente orgogliosamente parte) che gli conferisce, con voto unanime del Consiglio Comunale del 25 giugno 2006, il titolo di Cittadino Benemerito. La nomina a Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” (la più alta a cui si possa ambire) è certamente il coronamento più fulgido delle sue esperienza professionali e delle sue esperienza di insegnamento, un Attestato che vuole premiare la sua formazione classica ed il suo perfezionamento in Scienze amministrative e costituisce una conferma per la validità delle sue pubblicazioni.