VENAFRO SORBO CONTRO IL SINDACO

POLEMICA SORBO SINDACO DI VENAFRO

sorbo.jpgVisto che il sindaco di Venafro ha inteso aprire una polemica con me sulla questione della sede della Comunità Montana, ritengo a questo punto necessario andare fino in fondo e spiegare come sono andate effettivamente le cose. Innanzitutto il sindaco dovrebbe imparare a leggere meglio l’italiano. Nel comunicato stampa inviato ai giornali io non mi sono mai sognato di ricondurre al mio gruppo “i meriti della conquista” e non ho mai detto che il mio gruppo ha formulato la proposta. Caro sindaco, dove sta scritto? In quale parte del comunicato? Evidentemente se l’è sognato! Nella nota infatti viene usata questa espressione: “su iniziativa della minoranza”. Se fosse stata nostra, avremmo scritto “su iniziativa di Città Nuova”. Nicandro Cotugno dimentica che la minoranza al Comune di Venafro non è formata soltanto dal gruppo di “Città Nuova”, bensì anche da altri due gruppi. E infatti l’iniziativa fu assunta dal gruppo de “Il Patto” – in particolare da un consigliere di quel gruppo – che prese a cuore la questione e si adoperò affinché l’argomento fosse posto all’ordine del giorno. Ci risulta che quel consigliere (di minoranza) incontrò il sindaco – era presente anche l’assessore Boggia – per verificare la disponibilità della maggioranza a far inserire l’argomento all’ordine del giorno del successivo consiglio comunale che fu poi fissato per il 6 agosto. In questo senso fummo preventivamente interpellati anche noi di “Città Nuova”. Acquisita la disponibilità della maggioranza, la minoranza non intese produrre una mozione, come invece aveva previsto di fare, perché a quel punto era tecnicamente inutile, visto che fu assunto l’impegno di inserire l’argomento nell’agenda dei lavori del Consiglio. Ciò fu ribadito anche nella conferenza dei capigruppo che, come tutti sanno, viene convocata per stabilire l’ordine del giorno del Consiglio (che non viene deciso dal sindaco). Tanto è vero che il 6 agosto nell’intervento in Consiglio, gli esponenti del gruppo del “Patto” si dissero giustamente “gratificati” (testuale) per l’inserimento dell’argomento all’ordine del giorno (ciò risulta, d’altronde, anche dalla trascrizione ufficiale della seduta). Visto il significato della parola, si dichiararono “gratificati”, evidentemente, per aver raggiunto un obiettivo per il quale si erano impegnati prendendo una meritoria iniziativa.

Sul merito della proposta votata in aula, va ulteriormente precisato che non é stata votata la proposta formulata dal sindaco. La proposta approvata all’unanimità fu invece frutto del confronto in aula tra le varie forze politiche e diversa da quella formulata dalla maggioranza. E si raggiunse l’unanimità (anche questo risulta dalla trascrizione ufficiale degli interventi) soltanto perché fu accolta la proposta di “Città Nuova” di integrare il testo del deliberato (che originariamente prevedeva solo una semplice e scontata rivendicazione della permanenza della sede) con il conferimento al sindaco e alla giunta del mandato di reperire i locali, possibilmente di proprietà comunale, da mettere a disposizione gratuitamente per ospitare la Comunità montana, e di inviare la delibera consiliare ai competenti organi regionali. In questo senso mi sembra addirittura un autogol il richiamo del sindaco alla delibera del 6 agosto, visto che ad oggi, nonostante siano passati quasi quattro mesi, non ci risulta che né lui né la giunta abbiano individuato e messo a disposizione i locali per ospitare l’ente montano e nemmeno ci risulta che nei documenti di bilancio finora approvati sia prevista una spesa o impegnata una somma per pagare eventualmente l’affitto di una sede. Speriamo che ciò non serva più e che questa inerzia non faccia saltare il buon lavoro fatto dal consigliere Incollingo in Commissione (dove, tra l’altro, la proposta è stata votata e condivisa anche dai rappresentanti del centrosinistra e nei prossimi giorni dovrà essere definitivamente approvata dal Consiglio regionale). Le dichiarazioni rese ieri alla stampa dal commissario della Comunità Montana, Di Cicco, ribadiscono, invece, la necessità che il Comune proceda ad individuare i locali da destinare alla sede dell’ente comunitario, Su questo punto aspettiamo dal 6 agosto una risposta ufficiale dal “superattivo” (a chiacchiere) sindaco di Venafro, che alle domande precise non è abituato a rispondere mai in modo preciso (come dimostrano i quattro quesiti da me rivoltigli nei giorni scorsi sulla situazione dell’ospedale di Venafro che restano ancora senza risposta, oppure i proclami, mai seguiti finora dai fatti, sulla sala panel, sull’appalto per la manutenzione della pubblica illuminazione, sul piano regolatore, sull’università e su tante altre questioni…).

La spasmodica ricerca di fatti, presunti o reali, a cui appigliarsi per cercare di dimostrare che la sua amministrazione ha conseguito chissà quali risultati, porta sistematicamente il sindaco a inserire elementi di contrasto nei rapporti con l’opposizione consiliare. Evidentemente non ha recepito, nel mio comunicato, il vero messaggio che avrebbe dovuto cogliere e che ripropongo testualmente (con la speranza che “repetita juvant”, come si diceva una volta agli alunni un po’ duri di comprendonio…): “Quanto accaduto (per la sede della Comunità montana) dimostra che l’unione di intenti, quando è finalizzata alla tutela degli interessi generali della Città, produce risultati concreti e positivi”. A Cotugno, evidentemente, non piace la collaborazione ma preferisce la contrapposizione. Ne prendiamo atto. Infine ribadisco, ancora una volta, il mio ringraziamento al consigliere Incollingo, vero artefice della proposta che consentirà a Venafro, se approvata dal Consiglio regionale, di conservare la sede della Comunità Montana.

 

  Antonio Sorbo

  (capogruppo di “Città Nuova”)

VENAFRO SORBO CONTRO IL SINDACOultima modifica: 2008-11-29T05:36:13+01:00da ereticus3
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