“PESCE DOC”: MAXI OPERAZIONE DELLA GUARDIA COSTIERA DI TERMOLI
Si è conclusa l’operazione “pesce DOC”, complessa attività di polizia giudiziaria condotta dal 28 Ottobre al 1° Novembre in tutta Italia, anche nell’entroterra, dagli uomini e donne della Guardia Costiera. No alle frodi alimentari sul pescato: questo è stato il senso dei controlli mirati essenzialmente a bloccare la commercializzazione di prodotti ittici sprovvisti di documentazione sulla loro provenienza o commercializzati per prodotti ittici del mediterraneo quando di altra regione o come freschi mentre in realtà congelati. Sotto il coordinamento del Centro Nazionale Controllo Pesca del Comando Generale e del Centro Controllo Area Pesca di Pescara, la Guardia Costiera di Termoli ha verificato il rispetto delle normative nazionali ed europee in materia di cattura, commercializzazione e consumo dei prodotti della pesca, operando sia via terra con l’impiego circa 20 militari, che in mare con le motovedette CP2115 e CP576. “Un giro di vite contro le frodi e a tutela dei consumatori” dichiara il Comando Generale “necessario per interrompere commerci poco leciti, vere e proprie truffe nei confronti di chi cerca nei prodotti ittici acquistati qualità e caratteristiche garantite. Proprio per questo la massima attenzione è stata posta verso il pescato importato dal mercato asiatico particolarmente soggetto a sofisticazioni”.
Con l’operazione “pesce doc” è stata controllata l’intera filiera della pesca: pescherecci, punti di vendita nei supermercati, pescherie e ristoranti e, per quest’ultima categoria, maggiore attenzione è stata posta verso i ristoranti etnici. Tra le principali violazioni accertate dalla Capitaneria di Porto di Termoli si segnalano: 11 violazioni riscontrate in 7 ristoranti, due pescherie ed a bordo di due furgoni adibiti al trasporto del pescato della normativa sulla tracciabilità, dove sono stati trovati circa 520 Kg di prodotto di cui non si è accertata la provenienza e che quindi è stato posto sotto sequestro. I trasgressori sono stati sanzionati con una multa di 1.500 euro. Inoltre sono stati scoperti in tre pescherie, un ristorante ed a bordo di un furgone, molluschi bivaldi (circa 70 Kg) privi di bollo sanitario. Il prodotto è stato quindi sequestrato ed ai contravventori è stato elevato un verbale amministrativo di 2.000 Euro. Infine omissione delle informazioni obbligatorie nella vendita al dettaglio dei prodotti ittici (etichettatura), violazione accertata presso una pescheria e presso due venditori ambulanti. L’attività si è avvalsa anche dell’ausilio di personale veterinario dell’ASL, intervenuto in alcuni casi in sopralluoghi congiunti ed ha comportato globalmente l’elevazione di sanzioni amministrative per un totale di circa 30.500 Euro.