Campanelli ritiene che la sede debba rimanere ad Isernia e indica anche le motivazioni a supporto di questa sua posizione.
Che si fonda principalmente sul fatto che il Comune di Venafro non ha indicato finora una sede da destinare a titolo gratuito ad ospitare la sede dell’ente. Ciò, nonostante il Consiglio comunale, all’unanimità e su proposta dell’opposizione, con delibera n. 20 ha dato mandato nella seduta del 6 agosto scorso al sindaco e alla giunta “di individuare un immobile da destinare a sede della Comunità Montana”. Ad oggi, sebbene siano trascorsi sei mesi e nonostante i solleciti per iscritto in data 20 ottobre e 4 novembre da parte del commissario della comunità montana “Volturno” Di Cicco, l’Amministrazione comunale non è stata ancora in grado di individuare tali locali. Questo consente oggi al commissario Campanelli di rilanciare la candidatura di Isernia offrendo come sede i locali, di proprietà della Comunità montana “Centro Pentria”, ubicati ad Isernia. Il Comune di Venafro non ha nemmeno previsto in bilancio somme da destinare eventualmente al pagamento dell’affitto di locali non di proprietà. Venafro rischia perciò di perdere la sede della Comunità Montana. La totale inerzia dell’Amministrazione comunale di Venafro offre il fianco al tentativo dei vertici della “Centro Pentria” di Isernia di “scippare” la sede dell’ente alla nostra città. Torniamo a chiedere con forza, quindi, all’Amministrazione comunale di Venafro di dare seguito alla delibera di Consiglio n. 20 del 6 agosto scorso e di procedere in tempi brevi in modo da scongiurare la perdita della sede della Comunità montana rispedendo al mittente i tentativi di trasferire tale sede ad Isernia. Ciò anche in considerazione del fatto che il Consiglio regionale ha già dato una indicazione precisa a favore di Venafro e non riuscire a concretizzarla sarebbe un “delitto politico”. In assenza di iniziative dell’Amministrazione, come gruppo consiliare e di intesa con le altre forze di opposizione, chiederemo nei prossimi giorni una seduta straordinaria del Consiglio comunale per discutere di questo argomento.
Gruppo consiliare “Città Nuova”