Il Molise è sempre alla ricerca di un suo tratto originale, di un proprio punto di caduta singolare. Antonio Di Pietro, molisano illustre e oggetto di grande appeal elettorale, durante gli anni di governo al ministero delle Infrastrutture non ha fatto mancare sostegno e quattrini alla terra, anche in connessione istituzionale, chiamiamola così, con il presidente berlusconiano della Regione, un signore dalla faccia rotondamente democristiana, il dottor Michele Iorio. E Iorio, abituato alle poltrone, seduto negli anni scorsi contemporaneamente (e contra legem) su quella di palazzo Madama e l’altra di Campobasso, governatore-senatore dunque, ha coltivato l’amicizia fino a renderla piena di idee e di combinazioni. L’autostrada che il Molise finalmente avrà è frutto di questa felice coniugazione di talenti.
Il berlusconiano Iorio è però bacchettato, con foga quotidiana, da un giornale berlusconiano, il Nuovo Molise appunto, detenuto da Giuseppe Ciarrapico, senatore del Popolo delle libertà che ha ottenuto per la sua diffusione l’abbinamento a Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. Un testacoda politico, un corto circuito nel quale amici e nemici si confondono e si mischiano continuamente.
La foga narrante del Nuovo Molise non è in discussione. E anche l’esuberanza dei titoli, la lama con la quale taglia i fatti e li comunica ai lettori è questione appurata. Basta sfogliarlo.
Ma la Regione fa molto parlare di sé. E mai bene. Assai indebitata, debiti contratti per far fronte a una visione del mondo in cui i cittadini sono sempre trasformati in clientes da accudire, ha realizzato, con i vari piani di ricostruzione del dopo terremoto, progetti limpidamente spreconi. Milioni di euro bruciati, soldi triturati nell’idea che la vita è solo un grande movimento terra: fabbrica di bretelle stradali, case e palazzi e capannoni e piazze, cemento armato ovunque, contributi a fondo perduto per ogni fantasia possibile. Un fiorire di iniziative mai assolutamente necessarie né compiutamente ragionevoli. L’idea fondativa sottende una tesi molto in voga nell’Italietta che conta: spendo, dunque sono.
Adesso la nuova mossa, anch’essa innovativa nel genere. Bavaglio al nemico. Ora e per sempre.
Segnala una storia a: a. caporale
(17 marzo 2009)
Fonte: http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/minuzie/minuzie.html