I fondi per la ricostruzione sono computabili ai fini dello sforamento del Patto di Stabilità (come abbiamo sempre sostenuto) oppure no (come invece sostenevano i fautori dell’istituzione dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile)? Alla luce delle azioni intraprese dai nostri deputati (Laura Venittelli, Danilo Leva e Roberto Ruta, tutti del Pd) e dal sottosegretario Sabrina De Camillis (Pdl) pare che il pensiero dominante sia uno solo: occorre fare in modo che tali fondi non rientrino fra quelli soggetti alle limitazioni derivanti dal Patto di Stabilità. Solo così – come sostenuto da questa maggioranza con in testa il presidente della Giunta regionale che fin da subito si è mosso per addivenire ad una soluzione concreta – le risorse stanziate dal Cipe con la delibera 62 del 2011 potranno essere utilizzate per completare la ricostruzione senza che diventino una zavorra mortale. Quindi, chi allora sosteneva la tesi contraria sbagliava di grosso, come troppe volte abbiamo avuto modo di ribadire. Tredici mesi fa proprio questo “equivoco” fu il principio ispiratore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Chi ha giocato sporco e soprattutto perché?
Salvatore Ciocca
Partito dei Comunisti Italiani