I partiti italiani

 partiti politici.jpgPremesso che noi non apparteniamo a quella parte della popolazione che venera la costituzione italiana, nata dalla sconfitta militare e dall’asservimento alle potenze della massoneria liberale internazionale, pur tuttavia, anche attenendosi alla lettera della suddetta costituzione, dobbiamo constatare quanto essa sia stata disattesa anche da coloro che la venerano.

 L’articolo 49 della costituzione recita:” Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” Il che parrebbe significare che sono i Cittadini a determinare la politica nazionale e non i segretari ed i dirigenti dei partiti, tanto più che proprio all’inizio della costituzione, all’articolo 1 si dice che: ”L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Non ci dovrebbe essere alcun dubbio che i partiti politici dovrebbero essere solamente lo strumento attraverso il quale I CITTADINI esercitano il diritto esclusivo della sovranità e determinano la politica nazionale e cioè un semplice contenitore per raccogliere ed organizzare quei cittadini che hanno un comune punto di vista su come gestire la cosa pubblica e su quale tipo di società civile realizzare. Quale è invece la realtà che si è venuta a creare sin dai primi anni del dopoguerra? La costituzione è stata stuprata da cosche paramafiose di politicanti che hanno trasformato i partiti in feudi privati e che hanno letteralmente usurpato la sovranità al popolo e si sono appropriati degli strumenti per determinare la politica nazionale secondo gli interessi di specifici gruppi economici e di potere infischiandosene degli interessi del Paese e dei suoi Cittadini! La chiesa, i sindacati, gli industriali, le banche e le assicurazioni, ed un’infinità di altre categorie di interessi, compresa la mafia, hanno a turno condizionato la direzione dei partiti introducendo, come metodo di gestione del potere, corruzione, peculato, nepotismo, e studiando, via, via metodi sempre più raffinati per convogliare denaro pubblico verso tasche private come sanguisughe che succhiano il sangue dalle loro vittime piuttosto che come onesti amministratori della cosa pubblica. Al di là della retorica, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e gli scandali che sono scoppiati in tutti questi anni coinvolgendo TUTTI i partiti non sono che la punta di un iceberg di marciume e di un bubbone infetto che ha le sue radici molto più in profondità di quanto non appaia! Le cronache recenti ed anche quelle più remote certificano sia la natura degli interessi che sono all’interno dei partiti italiani che le lotte intestine da parte dei leader per mantenere il potere ed il controllo. D’altronde basta verificare l’età anagrafica dei “notabili” per rendersi conto di quanto sia vero quanto affermiamo. D’Alema, Bersani, Rosy Bindi, Casini, Fini, Gasparri, Bossi, Cicchitto, Berlusconi, Stacquadagno, Di Pietro, ecc. ecc. ecc. che certamente non sono dei ragazzini, sono da sempre e per sempre là a litigare, a battagliare a brigare per non lasciare la poltrona e lo scettro, per non fare posto alle nuove leve, per calpestare le libertà e la costituzione a vantaggio personale e delle cosche che essi rappresentano! In Roma antica l’istituto della Dittatura aveva la durata di un anno e poi decadeva. Nell’Italia moderna la dittatura dei partiti, la finta democrazia, è a vita..!

 Alessandro Mezzano

I partiti italianiultima modifica: 2012-07-01T05:58:00+02:00da ereticus3
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