Il Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, non è una miniera d’oro a cui attingere a mani basse, ricordiamo il caso Gulinelli, già costato 330mila euro e poi nominato Commissario per le quote latte tanto per occuparlo in qualcosa, ed oggi il caso D’Alcontres, liquidatore di Buonitalia spa, al costo di due retribuzioni da 159mila euro e 400mila euro annui, che si avvale oltretutto di due consulenti e di un legale”, continua il Deputato. “È uno schiaffo sonoro ai dipendenti di Buonitalia, che hanno perso il lavoro, ma è uno schiaffo ancora più forte a chi il lavoro non ce l’ha. La ministra Fornero ha dichiarato che il posto di lavoro bisogna meritarselo, mi chiedo quali meriti avranno Gulinelli e D’Alcontres per ottenere queste cifre astronomiche, benché timidamente giustificate dai tariffari; di quale demerito, invece, possono essere accusati i dipendenti di Buonitalia per meritarsi il Forneriano licenziamento. Siamo veramente al delirio – conclude Anita Di Giuseppe – , ma si sa, è più facile e comodo gestire un debito che un credito, soprattutto in Italia!” .
Agricoltura, Anita Di Giuseppe (IdV): question time Buonitalia, il Mipaaf non spiega lo sperpero di denaro pubblico
Agricoltura, Anita Di Giuseppe (IdV): question time Buonitalia, il Mipaaf non spiega lo sperpero di denaro pubblicoultima modifica: 2012-06-30T05:53:00+02:00da
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