Operazione “Grido d’Aiuto”: carabinieri eseguono 9 misure cautelari, 22 perquisizioni ed i arresto in flagranza

Carabinieri.jpgCAMPOBASSO – L’operazione conclusa all’alba di ieri dai Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, è stata avviata a seguito di un esposto anonimo giunto al Nucleo Investigativo da una donna, rimasta sconosciuta, che avendo preso coraggio anche grazie ai risultati dell’operazione antidroga “Erba di Grace” conclusa dai Carabinieri nell’anno precedente, segnalava le sue preoccupazioni per aver scoperto il figlio in possesso di un panetto di hashish acquistato da una persona di Campobasso.

In quelle poche righe, esprimendo il suo vero e proprio “grido d’aiuto” per un dramma familiare che la stava tormentando, quella madre aveva fornito pochissimi elementi per poter individuare il presunto fornitore. E quegli scarsi elementi, fortunatamente, sono bastati agli uomini del Nucleo Investigativo, coordinati dal Capitano Nicola Gismondi, per dare il via all’attività d’indagine. I militari, infatti, dopo aver individuato il potenziale spacciatore, lo hanno pedinato ed osservato continuamente, al fine di ricostruire il giro dei clienti, dei complici e, soprattutto, del fornitore originario di sostanza stupefacente; nel volgere di poche settimane gli uomini del Nucleo Investigativo hanno compreso che lo spacciatore, un giovane incensurato di Campobasso, in complicità con la fidanzata anche lei di Campobasso, aveva allestito un vero e proprio giro d’affari che garantiva loro ingenti guadagni come provento per la vendita di hashish e cocaina, per i quali si rifornivano dalla provincia di Napoli. Droga che a sua volta rivendeva insieme alla fidanzata, a clienti di Campobasso i quali, per conto proprio, gestivano un proprio giro d’affari per la vendita al dettaglio ai clienti finali. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, col passare delle settimane, hanno portato alla luce l’esistenza di un nutrito gruppo di persone, quasi tutte residenti a Campobasso, qualcuna anche ad Isernia, alcune delle quali già gravate da precedenti specifici, che avevano fatto della vendita di stupefacenti la loro occupazione principale. L’indagine, infatti, per la maggior parte degli indagati, ha dimostrato l’organizzazione di più viaggi settimanali verso la provincia di Napoli, di Isernia ed anche di Foggia, per il rifornimento di cocaina, eroina ed hashish. La droga, poi, veniva venduta ai clienti di Campobasso, in tubetti o panetti, giorno per giorno, con più cessioni giornaliere, non di rado anche più volte allo stesso cliente nella stessa giornata. Ed ogni volta agli accordi per la cessione si giungeva tramite contatti brevissimi, parole in codice o, semplicemente, con degli squilli che segnalavano l’imminenza dell’incontro. Nel corso delle indagini, però, ad alcuni degli incontri hanno assistito anche i Carabinieri in borghese che, nel giro di alcuni mesi, hanno recuperato e sequestrato ben due chili e mezzo di droga, procedendo all’arresto in flagranza di 3 persone ed alla denuncia in stato di libertà di altre 3 persone. L’indagine condotta dai Carabinieri coordinati dal Capitano Gismondi ha portato alla luce una spaccato sociale abbastanza allarmante nel quale si è rilevato il coinvolgimento nell’attività illecita anche di soggetti normalissimi, studenti o commercianti, attratti dall’aspettativa di facili e lauti guadagni grazie alla vendita della droga. Tanto allettanti da indurre pure un appartenente alle forze dell’ordine, nello specifico Polizia Penitenziaria, insieme alla sua compagna, a prodigarsi attivamente nel procacciamento e nella vendita al dettaglio di sostanza stupefacente. Dopo diversi mesi di indagini serrate fatte di pedinamenti e di osservazioni, sempre monitorando la vita quotidiana degli indagati, i militari del Nucleo Investigativo hanno raccolto tantissimi elementi probatori anche a carico dei fornitori principali,  sulla base dei quali la Procura della Repubblica di Campobasso ha richiesto al GIP del locale Tribunale tutta una serie di misure cautelari coercitive e non. Il Giudice per le indagini preliminari di Campobasso, concordando con le risultanze investigative fornite dai Carabinieri, ha disposto ben 9 misure cautelari, quattro in carcere, quattro agli arresti domiciliari ed un obbligo di dimora, che gli uomini del Comando Provinciale di Campobasso hanno eseguito, come si diceva, proprio all’alba di ieri. Sul campo sono stati impiegati quasi 100 militari e 35 automezzi, nonché 2 unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili di Chieti, che hanno eseguito contestualmente 22 perquisizioni locali a carico di altrettanti indagati. Nel corso di una di queste, sono stati rinvenuti 93 grammi di hashish e 21 grammi di MDMA (ecstasy) nell’abitazione di un indagato, non destinatario di una misura cautelare, che è stato conseguentemente arrestato nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Quella conclusasi ieri è un’operazione che, aggiungendosi all’altra importante indagine antidroga portata a termine dal Nucleo Investigativo nel Dicembre del 2010, “l’Erba di Grace”, ha inferto al mercato della droga un altro duro colpo ed ha dimostrato ancora una volta che il livello di guardia della società e delle Istituzioni rispetto al pericolo droga, deve essere necessariamente mantenuto sempre molto alto. 

Operazione “Grido d’Aiuto”: carabinieri eseguono 9 misure cautelari, 22 perquisizioni ed i arresto in flagranzaultima modifica: 2012-06-05T05:36:00+02:00da ereticus3
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