Un camerata e caro amico ci ha scritto: Tra la marea di commenti apparsi sui vari quotidiani per lo storico (sic!) discorso di Fini a Mirabello, uno merita di essere da noi commentato. E’ quello dove si chiede a Fini di spiegare: “perchè due anni fa ha sciolto un Partito che già c’era, e cioè A.N., per andare a costruirne uno nuovo, il PDL ?”.
Domanda pertinente e legittima ma secondaria, perché innanzitutto si dovrebbe chiedere a Fini di spiegare: “perchè 15 anni fa ha sciolto un Partito che già c’era (ed era in ottima salute!), e cioè il M.S.I., per andare a costruirne uno nuovo, e cioè Alleanza Nazionale, che ha regalato agli italiani quindici anni di berlusconismo affaristico, corrotto e del malaffare e precipitato l’Italia nell’attuale pantano maleodorante dal quale sarà difficile uscire?”. Cercheremo di spiegare per ché, secondo noi, Fini Iscariota ha fatto quello che ha fatto 15 anni fa e due anni fa. Da quando ragazzotto era entrato nel M.S.I. di Almirante, Fini, non ancora apertamente Iscariota, aveva coltivato una grande ambizione che gli faceva ( e gli fa ancora ) pensare di essere una persona speciale destinata a grandi destini e subito si era messo a “studiare da Almirante” nel modo che lui conosce meglio e cioè adulando, manovrando, insinuando ed addirittura, approfittando del fatto che Almirante e la moglie non avevano figli, inserendosi famigliarmente per sfruttare questa situazione. La cosa gli riuscì benissimo perché, sebbene mediocre come politico, la sua dote più spiccata è proprio quella del “Tartufo” di Molierana memoria tanto che diventò, su designazione di Almirante stesso, segretario del partito. Una piccola scossa gliela diede Rauti ( altro personaggio senza scrupoli ), ma il nostro riuscì a superare questo ostacolo e divenne il “segretario a vita per acclamazione” del partito. Qui occorre fare una breve precisazione che spiega il successivo passaggio che lo porta da segretario di un partito con il 15% di consensi elettorali a segretario di Alleanza Nazionale nell’orbita di Berlusconi e di Forza Italia. Fini Iscariota è un individuo senza ideali, ma con vasti interessi ed una grande ambizione personale; interessi ed ambizioni che sono gli unici motivi che lo spingono ad agire in un modo o in un altro. Ragionando sul fatto che il vecchio M.S.I. era politicamente escluso dal banchetto del potere in quanto considerato erede di quel Fascismo la cui antitesi era dal 1945 l’unica caratteristica ideologica della politica italiana che viveva di “antifascismo e resistenza” e considerando che Silvio Berlusconi, conscio di non potere raggiungere da solo tutto l’elettorato di “Destra” gli mandava chiari segnali di invito ad allearsi per raggiungere appunto il suddetto obiettivo ( ricordate l’esplicita dichiarazione di voto di Berlusconi alle elezioni comunali di Roma? ), Fini Iscariota credette che abiurando gli ideali che aveva professato per tutta la vita, lanciando segnali di amicizia verso il sionismo che condiziona i poteri forti e dichiarandosi apertamente antifascista, sarebbe potuto entrare nei salotti buoni della politica dove non si fanno solo discorsi, ma ci si spartisce il potere, quello vero, quello che regala soddisfazioni e denaro! Detto fatto, a Fiuggi si consumò il tradimento e nacque Alleanza Nazionale cui aderirono una massa di rincoglioniti nostalgici che non avevano capito niente ed una fetta di quell’elettorato di “destra” che non era dell’area cosiddetta moderata. A questo punto Fini iscariota passò un paio di anni prostituendosi in giro per il mondo con dichiarazioni antifasciste e filo sioniste per consacrare il “visto” sul suo passaporto politico che gli aveva permesso di fare il “salto della quaglia” Da quanto abbiamo descritto si sarà capito che l’ambizione di Fini iscariota è tale e tanta da ottenebrare a volte la sua capacità di ragionamento e fu così che il nostro, forte delle passate esperienze che gli erano andate bene e sovrastimando le proprie capacità, si mise, con impegno, a “studiare da Berlusconi”. Per questo motivo, quando Berlusconi fondò il PDL, a Fini iscariota parve che fosse giunto il momento di prepararsi al salto finale verso la gloria ed il potere e, sovrastimando nuovamente le proprie capacità strategiche, si lanciò nella nuova avventura fondendo A.N. con F.I. nel nuovo partito che egli sognava un giorno di dominare. Ma qui il boccone era più grande della bocca e, mentre nel vecchio M.S.I. la concorrenza era quasi nulla, ora si doveva combattere con squali feroci e determinati che non vedevano con favore l’scesa di questo arrivista. In più Berlusconi, che nella sua megalomania si crede immortale, non gradisce avere davanti delfini con l’ansia del comando e ha rintuzzato più volte ed anche in modo duro, le manovre di Fini Iscariota. Tutto il resto è cronaca recente e conosciuta. Vistosi relegato in un angolo, Fini Iscariota ha cercato la notorietà ponendosi in antitesi a Berlusconi approfittando anche di un obiettivo appannamento della sua leadership e sperando di dargli una spallata che, in assenza di concorrenti di rilievo nel partito, gli desse quel potere che andava cercando. Il gioco non gli è riuscito, è stato scacciato dal partito e non gli è rimasta altra carta, per non sparire nel nulla, che quella di ritirarsi nella vecchia roccaforte con uno sparuto numero di seguaci e di ricattare Berlusconi con la minaccia di fare cadere il governo in ragione del numero di voti parlamentari dei transfughi il cui numero non corrisponderebbe però al numero degli eletti in caso di eventuali elezioni anticipate. Ora la situazione è in stallo perché né Berlusconi, né Fini Iscariota vogliono andare alle urne da dove si sancirebbe una loro parziale, ma sostanziosa sconfitta. Il discorso di MIrabello lo dimostra perché Fini Iscariota, pur esternando la sua acrimonia e sfogando il suo livore, non ha avuto il coraggio di trarre le coerenti conseguenze ed è restato in casa d’altri, scornato e dileggiato, ma timoroso di un sussulto di dignità e di orgoglio. A noi francamente la cosa interessa poco ed anzi siamo felici che le circostanze abbiano determinato momenti di grande difficoltà sia per Berlusconi che per Fini Iscariota e speriamo vivamente che questo momento segni l’inizio della fine per entrambi ..!!
Alessandro Mezzano