Lazio-gate, per Storace il pm chiede due anni

destra-francesco-storace.jpgDue anni di reclusione per l’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace, tre anni e sei mesi per il suo ex portavoce, Niccolò Accame. Si è conclusa con sette richieste di condanna e una di assoluzione la requisitoria del processo ”Laziogate”.

L’inchiesta che nel 2006 svelò i retroscena delle elezioni regionali dell’anno precedente. Per la procura, Storace e i suoi collaboratori, attraverso i computer di Laziomatica, sarebbero entrati nel sistema informatizzato dell’anagrafe romana, con l’obiettivo di boicottare la lista ”Alternativa sociale” dimostrando che le firme presentate erano false. E sulla base di quei dati la lista della Mussolini, poi riammessa dal Consiglio di Stato, era stata effettivamente esclusa. Ieri il pm Francesco Ciardi ha chiesto la condanna a due e due mesi per l’investigatore privato Pierpaolo Pasqua, assoldato, secondo l’accusa, per spiare la Mussolini, due anni per Nicola Santoro, che lavorava con Storace ed era figlio del magistrato che poi decretò l’esclusione della Mussolini. Stessa pena per Tiziana Perreca, dell’entourage dell’allora presidente, e per l’avvocato Romolo Reboa, legale di Storace. Un anno, infine, la pena richiesta per l’allora impiegato di Laziomatica Daniele Caliciotti. Il pm ha invece ha sollecitato l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» per Vincenzo Piso, allora vicepresidente del consiglio comunale.

Accesso abusivo al sistema informativo del Comune di Roma, falso, interferenza illecita nella vita privata altrui e favoreggiamento sono i reati ipotizzati a seconda della posizione processuale degli imputati. Storace è accusato di essere «l’stigatore dell’azione delittuosa materialmente commessa da Nicolò Accame, Nicola Santoro, Mirko Maceri e Daniele Caliciotti». Corale da destra la solidarietà a Storace, espressa tra gli altri dal capogruppo del Pdl in Campidoglio Dario Rossin, dal viceccordinatore romano del Pdl Luca Malcotti e dal presidente de La Destra Teodoro Buontempo.

L’ex presidente della Regione affida invece un commento alle richieste della procura al suo blog: «Voglio fare i miei complimenti al pubblico ministero Francesco Ciardi – ha detto Storace – costui, dopo avermi fatto dimettere da ministro, con l’accusa di spionaggio poi crollata in istruttoria, non contento, ha chiesto la mia condanna a due anni di galera, dopo cinque anni di inchiesta e processo Laziogate, senza esibire lo straccio di una prova in aula sul mio coinvolgimento. Due anni sono stati inflitti, nelle ultime 24, ore a un professore di Milano accusato di violenza sessuale, a un macellaio di Bordighera che abusava della nipote, a un operaio di Genova, che deteneva tritolo in casa, a un funzionario della dogana di Agrigento per aver intascato mazzette, e un marocchino che a Bergamo aveva derubato un pensionato». di Valentina Errante Il Messaggero

Lazio-gate, per Storace il pm chiede due anniultima modifica: 2010-04-16T20:52:00+02:00da ereticus3
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