Papilloma virus (HPV)

Informazioni di base

papilloma.jpgIl virus del papilloma umano o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus appartenente al gruppo dei papovavirus.

Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e delle mucose.

Si conoscono oltre 70 tipi di HPV, dei quali la maggior parte causa malattie non gravi, quali ad esempio le verruche cutanee. Alcuni tipi di HPV possono tuttavia causare TUMORI benigni quale il condiloma genitale e anche MALIGNI quale il CANCRO DEL COLLO DELL’UTERO E DEL PENE. I condilomi, generalmente provocate dal virus HPV, sono dell’escrescenze della pelle di tipo verrucoso che colpiscono di preferenza le zone genitali, sia nel maschio (glande, meno frequentemente sotto il prepuzio, corpo del pene e scroto) sia nella femmina (perineo, vulva, vagina e collo dell’ utero).

LA QUASI TOTALITA’ (oltre il 98%) DEI TUMORI AL COLLO DELL’UTERO SONO CAUSATI DAL HPV. I tipi di virus del papilloma umano che possono infettare le mucose genitali possono venir suddivisi in HPV a basso rischio (6, 11, 42, 43, 44) e HPV ad alto rischio (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68). Si calcola che oltre il 70% delle donne contragga un’infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni é destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV ad alto rischio oncogenico è possibile lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino.
Il virus dell’HPV si contrae principalmente per VIA SESSUALE. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed é massimo nell’età più giovanile (20-35 ANNI). L’uso del profilattico NON pare avere azione protettiva COMPLETA in quanto l’infezione è spesso diffusa anche alla cute della vulva e perineo. Per quanto non sia dimostrata una possibilità di contagio per via diversa da quella sessuale, questa non può essere esclusa.

L’infezione da HPV è ASINTOMATICA nella maggior parte dei casi. In alcuni casi, si può invece manifestare con condilomi in sede genitale (pene e vulva, perineo). Le lesioni da HPV del collo uterino possono essere riconosciute mediante il Pap test, la colposcopia o tecniche di patologia molecolare, e le lesioni del pene mediante la penescopia.

Come in molte infezioni virali, la terapia dell’HPV é spesso PROBLEMATICA. Poiché tuttavia la maggior parte delle infezioni da HPV regredisce spontaneamente, solo una minoranza dei casi richiederà un trattamento. Nei casi di infezione persistente del collo uterino, NON ESISTONO TRATTAMENTI NON di elevata efficacia. Nel caso l’infezione sia associata a modificazioni precancerose dell’epitelio, possono essere prese in considerazione la LASERTERAPIA o la CONIZZAZIONE. Per la rimozione dei condilomi acuminati della vulva, pene o perineo si può ricorrere al laser, all’elettrocoaugulazione, alla crioterapia o ad applicazioni di podofillina.

Ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 LE DONNE CHE SI AMMALANO DI CANCRO DELL’UTERO. Quasi la metà MUORE. In Europa questa patologia colpisce più di 33 MILA DONNE e circa 15 MILA MUOIONO ogni anno. Si stima che il 75% della popolazione entri in contatto con il virus ALMENO UNA VOLTA durante la sua vita.

Particolarmente promettente appare il VACCINO per l’HPV, la cui introduzione sul mercato italiano è stata recentemente approvata (dal 23 febbraio 2008 viene distribuito GRATUITAMENTE il vaccino, la campagna di distribuzione inizia in 15 regioni per le RAGAZZE NATE NEL 1997). Negli studi fino ad adesso condotti, il vaccino HPV ha già dimostrato di essere EFFICACE nel prevenire lo sviluppo di tumori del collo uterino.

Il vaccino è in grado di prevenire totalmente l’insorgenza di queste patologie ma ANCHE di quelle causate dai tipi di Papillomavirus Umano 6 e 11, responsabili delle lesioni di basso grado al collo dell’utero, alla vulva e alla vagina e dei condilomi genitali. Questo nuovo vaccino potenzia le difese del sistema immunitario contro i ceppi di Papillomavirus umano ‘cattivi’ (6, 11, 16 e 18) prevenendo AL 100 PER 100 l’insorgenza di tutte queste patologie.

Le indicazioni del vaccino riguardano TUTTE LE DONNE DAI 9 AI 26 ANNI. Questo vuol dire che, chiunque si trovi in questa fascia d’età, POTRA’ FARSI VACCINARE DAL PROPRIO MEDICO. In Italia la novità è che PER LE DICIOTTENNI IL VACCINO E’ GRATUITO.

Secondo recenti studi [senza fonte] il virus del papilloma umano potrebbe avere un ruolo nella patogenesi di diverse malattie croniche infiammatorie e autoimmuni, tra cui la sclerosi multipla, la sindrome di Kawasaki, il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide.

Inoltre, recentemente, uno studio ha connesso il papilloma virus con l’insorgenza di tumori oro-faringei. Questo tipo di patologia sarebbe infatti associabile al sesso orale, poiché il virus in parola sarebbe idoneo a svilupparsi anche nella mucosa orale, con la quale può entrare in contatto in occasione di pratiche sessuali come la fellatio ed il cunnilingus.

CHI E’ NELLA FASCIA DI ETA’ X POTERSI VACCINARE LO FACCIA. IMMEDIATAMENTE.
CHI HA FIGLIE, SORELLE, NIPOTI CHE RIENTRANO NELLA FACIA DI ETA’ X POTERSI VACCINARE CHE LE FACCIA VACCINARE. E’ IMPORTANTE.

X TUTTE LE DONNE:
FATE IL PAP TEST, FATELO REGOLARMENTE NON UNA VOLTA OGNI MORTE DI PAPA. IL PAP TEST E’ UN TEST IMPORTANTISSIMO X LA NOSTRA SALUTE.

X TUTTI GLI UOMINI:
NON FATE I SUPER-UOMINI DELLA SERIE “IO NON HO NIENTE, LO SO, CHE MI FACCIO VEDERE A FARE DA UN MEDICO”…CAZZO NE VA DELLA SALUTE DELLE DONNE CON CUI ANDATE A LETTO E DELLA VOSTRA.
Un caro saluto a tutti, Carolina

Informazioni di contatto

scarolina.b@hotmail.it

Notizie recenti

L’infezione genitale da virus del papilloma umano (papillomavirus) è molto frequente e in diversi Paesi rappresenta la malattia sessualmente trasmessa più diffusa, tanto è vero che, fra le donne e gli uomini sessualmente attivi, almeno la metà si infetta con questo virus nel corso della propria vita. Le infezioni genitali da papilloma vengono diagnosticate prevalentemente nelle ragazze sessualmente attive e nelle giovani donne (fino a 25 anni). Secondo alcuni, le giovani donne sono comunque più vulnerabili al virus e non solo perché a questa età l’attività sessuale è di solito più intensa.

Lo stesso sembra che accada per i maschi.

Nella maggior parte dei casi l’infezione, che può colpire qualunque parte degli organi genitali maschili o femminili, non provoca sintomi, dura poco tempo e si risolve senza nessun particolare trattamento. In alcune persone l’infezione causa invece la formazione dei cosiddetti condilomi (volgarmente detti “creste di gallo”) sia a livello dei genitali che nella zona anale, oppure provoca delle alterazioni microscopiche a livello del collo dell’utero che – fortunatamente – possono essere individuate con il Pap-test. In certi casi, infatti, queste alterazioni possono, dopo molti anni, trasformarsi in un tumore della cervice uterina. Il tumore della cervice uterina è stato il primo cancro ad essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come totalmente riconducibile ad una infezione: esso è infatti causato nel 95 per cento dei casi da una infezione genitale con il virus del papilloma umano.

In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 3500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina ed oltre 1500 donne muoiono a causa di questo tumore.

Cause

I virus del papilloma umano sono una grande famiglia, nella quale sono stati identificati, a tutt’oggi, oltre 120 tipi diversi, responsabili di infezioni della pelle e delle mucose nell’uomo. Per esempio, alcuni tipi provocano la comparsa di verruche cutanee. Altri tipi – circa 40 – provocano infezioni all’apparato genitale (cervice uterina, vagina, vulva, retto, uretra, pene e ano).

In base alla loro capacità di provocare una trasformazione tumorale a livello genitale, i virus del papilloma vengono suddivisi in tipi “a basso rischio” o “ad alto rischio” oncogeno. I tipi a basso rischio sono quasi sempre associati a lesioni benigne, per esempio i condilomi ano-genitali, mentre i tipi ad alto rischio sono invece associati al tumore della cervice uterina e ad altri tumori dell’apparato ano-genitale come ad esempio il carcinoma del pene, della vulva, della vagina e dell’ano.

Come si trasmette il virus

Il virus si trasmette per contatto diretto, generalmente attraverso i rapporti sessuali (vaginali o anali), sia in presenza sia – meno spesso – in assenza di penetrazione. Le infezioni da papillomavirus sono molto più rare nelle donne che riferiscono di non aver avuto precedentemente rapporti sessuali e infatti si riscontrano in meno del 2 per cento di questa popolazione.

Il comportamento sessuale è altamente indicativo del rischio di avere l’infezione: per esempio, il numero di partner sessuali è strettamente collegato al rischio di papillomavirus, come pure i rapporti sessuali con un nuovo partner sono più a rischio rispetto a quelli con un partner abituale.

Sintomi e decorso

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da virus del papilloma decorre senza sintomi, ma anche in questa evenienza essa rimane altamente contagiosa e può quindi essere trasmessa ad altre persone.
I condilomi ano-genitali, i quali – è bene ripeterlo – sono provocati di solito dai tipi più benigni del papilloma virus, sono in molti casi invisibili ad occhio nudo oppure si manifestano come escrescenze (a forma di cavolfiore) di dimensioni variabili da pochi millimetri a uno o più centimetri. Nelle donne i condilomi possono crescere nella vulva, sulle pareti della vagina, fra i genitali e l’ano o sulla cervice uterina. Negli uomini possono svilupparsi sul glande, sullo scroto o all’ano. Talora le lesioni possono anche formarsi nella bocca o nella gola, per esempio dopo un rapporto sessuale per via orale con una persona infetta. I condilomi si associano talora alla comparsa di prurito o a un generico fastidio nella zona genitale e, più raramente, possono sanguinare durante un rapporto sessuale.

Benché circa la metà degli uomini e delle donne sessualmente attive si infetti ad un certo punto della propria vita con il virus del papilloma, è importante sapere che la maggior parte di queste infezioni guarisce spontaneamente senza lasciare conseguenze. Nelle donne, la durata media di una nuova infezione è di circa 8 mesi e, in generale, la maggior parte delle infezioni (circa il 90 per cento) guarisce entro uno-due anni dal contagio.

Complicazioni

Solo nel 10 per cento circa delle donne contagiate dal virus l’infezione può diventare cronica: se il virus responsabile appartiene alla categoria dei virus “ad alto rischio”, le lesioni a livello dell’apparato genitale – e in particolare a livello del collo dell’utero – possono trasformarsi nel giro di qualche anno (in media, dai 7 ai 15 anni) in una lesione tumorale. Grazie alla lentezza con cui questo processo si verifica, è possibile identificare precocemente una lesione genitale “pericolosa” sottoponendosi regolarmente ad un Pap-test. È infatti provato che il rischio di ammalarsi di tumore alla cervice uterina aumenta notevolmente solo nelle donne che non si sottopongono regolarmente a questo test.

Oltre al tipo di virus responsabile dell’infezione, vi sono altri fattori che aumentano il rischio di una trasformazione tumorale di queste lesioni. Fra questi, una infezione contemporanea con il virus dell’HIV e il fumo di sigaretta. Al momento attuale non esistono dati certi sulla evoluzione dell’infezione negli uomini.

A cura di Giancarlo BausanoMedicina Preventiva,

ASL RM B Roma

Papilloma virus (HPV)ultima modifica: 2009-05-13T18:21:09+02:00da ereticus3
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