ANTONIO CHIEFFO


IL CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE RECEPISCE I PRINCIPI DELLA “BUONA GOVERNANCE” PROPOSTI DALLA COMMISSIONE REGIONALE AFFARI COMUNITARI

Antonio Chieffo.jpgCAMPOBASSO – La Commissione della Comunità Europea con l’approvazione nel 2000 di un Libro Bianco sulla Governance Europea ha posto il problema di superare quello che appare come un vero paradosso: da un lato gli europei chiedono ai governanti di risolvere i grandi problemi della nostra società, dall’altro questi stessi cittadini nutrono sempre minor fiducia nelle istituzioni e nelle politiche che queste adottano, o finiscono per disinteressarsene. Il Libro Bianco propone maggiore apertura nel processo di elaborazione delle politiche dell’Unione Europea, così da garantire una partecipazione più ampia dei cittadini e delle organizzazioni alla definizione e presentazione di tali politiche. Esso incoraggia ad una maggiore apertura e responsabilizzazione di tutte le parti in causa.

Ciò dovrebbe rendere più percepibile ai cittadini europei il fatto che gli Stati Membri operando assieme all’interno dell’unione, possano offrire risposte più efficaci alle loro preoccupazioni. Successivamente la Dichiarazione sull’Autonomia Regionale approvata nel corso della Conferenza dei Ministri Europei Responsabili delle Autorità Locali e Regionali, tenuta ad Helsinki nel 2002, ha indicato, tra l’altro, come il processo del decentramento dei poteri riflette la convinzione comune che la crescita economica, l’offerta dei servizi pubblici di qualità e la piena partecipazione democratica saranno più efficacemente assicurati se le istituzioni governative non saranno eccessivamente centralizzate. Nel Summit del Consiglio d’Europa, tenuto a Varsavia nel 2005, i capi di Stato e di governo hanno dichiarato di assumere le misure necessarie per mettere in opera il Programma sullo sviluppo della Buona Governance locale e regionale, assicurando la promozione delle norme e delle buone pratiche, aiutando gli Stati membri a potenziare le loro capacità a livello locale e regionale, in stretta cooperazione con il Congresso. Nel 2005, i Capi di Stato e di governo degli Stati membri del Consiglio d’Europa, riunitisi nel terzo Summit, hanno affermato “che una vera democrazia e un buon governo a ogni livello sono essenziali per prevenire conflitti, promuovere stabilità, favorire progresso economico-sociale, a partire dalla creazione di comunità sostenibili nel tempo, luoghi di vita e di lavoro non solo per il presente ma anche per il futuro. Tutto ciò avviene obbligatoriamente grazie alla partecipazione attiva dei cittadini e alla società civile. Gli Stati membri devono dunque mantenere e sviluppare istituzioni efficaci, trasparenti e democraticamente responsabili, rispondendo ai bisogni e alle aspirazioni di tutti”. La Conferenza dei Ministri Europei responsabili delle autorità locali e regionali nella dichiarazione di Valencia nell’ottobre del 2007 ha stabilito i 12 principi del buon governo democratico:

1. elezioni regolari, equa (rappresentazione) rappresentanza e partecipazione, al fine di garantire una reale possibilità a tutti i cittadini di esprimersi sulla gestione degli affari pubblici locali;

2. reattività, al fine di garantire che le risposte date dalla autorità locale siano sempre adeguate alle aspirazioni legittime e ai bisogni dei cittadini;

3. efficacia e efficienza, al fine di assicurare che gli obiettivi siano raggiunti con l’ utilizzo ottimale delle risorse;

4. apertura e trasparenza, per garantire al pubblico libero accesso all’informazione e per facilitare la comprensione della gestione degli affari pubblici;

5. Stato di diritto, per garantire l’equità, l’imparzialità e la prevedibilità;

6. comportamento etico, per garantire che l’interesse pubblico sia posto al di sopra degli interessi privati;

7. competenze e capacità, per garantire che i rappresentanti e i responsabili locali siano in grado di assolvere i propri compiti;

8. innovazione e (atteggiamento di) apertura al cambiamento, per far sì che nuove soluzioni e buone pratiche portino a dei miglioramenti;

9. sostenibilità e progettualità a lungo termine, al fine di tenere conto degli interessi delle generazioni future;

10. sana gestione finanziaria, per garantire una utilizzazione prudente e produttiva dei fondi pubblici;

11. diritti dell’Uomo, diversità culturale e coesione sociale, per garantire che tutti i cittadini siano protetti e rispettati e che nessuno sia discriminato o escluso;

12. responsabilità, per garantire che i rappresentanti e i (dirigenti) funzionari locali si assumano le propria responsabilità e siano (tenuti per responsabili) tenuti a rispondere del loro operato. In considerazione di tutti i documenti di buon governo richiamati l’Italia ha aderito al gruppo pilota di 5 stati membri (insieme al Belgio, Bulgaria, Spagna e Norvegia), invitati a sperimentare a livello nazionale la realizzazione dei Programmi d’Azione, contenenti la misure per diffondere e rafforzare il buon governo locale, e a collaborare con le istituzioni europee per l’implementazione degli stessi.

Nella stessa dichiarazione di Valencia è stato sottolineato che il buon governo è necessario a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica e che esso riveste un importanza fondamentale a livello locale poiché è proprio la collettività locale quella più vicina ai cittadini , ai quali essa assicura i servizi essenziali; è dunque a questo livello che i cittadini si possono sentire maggiormente parte integrante dell’azione pubblica. Ricordo inoltre che questo Consiglio Regionale, con deliberazione n. 250 del 16 ottobre 2007 ha preso atto degli impegni adottati con la sottoscrizione della “Carta di Matera” dalle Assemblee Legislative delle Regioni, al fine di consolidare le attività di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche. Per le cose innanzi richiamate la Commissione Affari Comunitari da me presieduta nella seduta del 27 novembre scorso all’unanimità ha deliberato di proporre a questo consiglio di recepire i 12 principi della Buona Governance previsti dalla strategia di Valencia facendoli divenire linee di indirizzo per l’azione amministrativa e di governo del consiglio e del territorio regionale. Si chiede inoltre di impegnarsi in una attività mirata di promozione e diffusione dei principi della strategia di Valencia sia all’interno dell’amministrazione nelle sue diverse articolazioni organizzative sia sul territorio regionale in particolare verso le amministrazioni locali e i soggetti protagonisti del partenariato locale. La Commissione chiede inoltre al Consiglio di essere autorizzata a svolgere una intensa azione di formazione e informazione presso gli enti territoriali molisani, di concerto con l’AICCRE, ANCI, UPI, UNCEM e Lega delle Autonomie volta a promuovere la conoscenza dei principi di Buona Governance e la loro adozione da parte dei singoli enti. Si chiede inoltre di convocare la prima Conferenza Regionale degli Enti Territoriali Molisani per la Buona Governance nel corso di tale conferenza, da tenersi entro il 15 marzo 2009, saranno concordate le modalita’ per implementare la Strategia di Valencia e saranno assegnati specifici attestati del Consiglio Regionale ai Sindaci che avranno promosso l’ adozione dei 12 principi, da parte dei rispettivi Consigli Comunali, entro il 16 febbraio 2009. Sono convinto, se quanto richiesto, coinvolgerà la mente e l’animo degli amministratori locali anche nel Molise potrà e dovrà crescere nei confronti delle amministrazioni pubbliche la fiducia e il sostegno dei cittadini. Per questo è essenziale una Buona Governance che sia democratica, efficace, trasparente, reattiva e responsabile.

Antonio Chieffo

Presidente della Commissione Regionale Affari Comunitari

 

ANTONIO CHIEFFOultima modifica: 2008-11-30T05:49:31+01:00da ereticus3
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