MARIA SS. DELLA VITTORIA IN VALENTINO

2040da49763b12f58f42507eb876933a.jpgMaria SS. della Vittoria in Valentino
(‘a Madonn’ a ll’unghe)
  Il santuario dedicato a Maria SS del Valentino sorge fuori dal centro abitato di Termoli, nella contrada omonima, in un luogo elevato che domina la valle del Sinarca. Fu costruito dai padri Cappuccini, col beneplacito del Vescovo Antonio Attilio, nell’anno 1545, lontano dal mare, nel tentativo di sfuggire alle incursioni dei pirati e formava un sol corpo con l’antico convento dei padri Cappuccini. Il 2 agosto 1566, dopo 21 anni dalla costruzione, i turchi guidati da Pialy Pascià, nel corso di un’incursione, distrussero il convento e parte della chiesa. In Termoli rimasero solo 65 nuclei familiari ed i Cappuccini, non potendo vivere di carità, cercarono altra sistemazione
  Un documento di P.Bernardino, riportato in Memorie storiche dei Conventi e dei Cappuccini della Monastica provincia di S.Angelo, recita: «Questa città di Termoli accolse nelle sue mura i Frati Cappuccini nell’anno 1545. Facendosi la scelta del sito per fabbricare il Convento, non parve ai Frati di star sicuri vicino al mare; e però col bene placito di monsignor Vescovo Antonio Attilio, si ritirarono dentro terra, e lo fondarono alquanto lungi, come bramavano, ed in parte assai remota e solitaria. Quivi vivevano nella pace e nel silenzio quei primi nostri Padri, quando nell’anno 1566, scorrendo per quella riviera Adriatica l’armata turchesca, sotto il comando di Kair Eddin, cioè Ariadeno Barbarossa, che sparse il terrore in Termoli, e, dopo averla con tanto eccidio delle genti di ogni età e di ogni sesso saccheggiata, empiamente l’abbrusciò, e dovettero fuggire abbandonando il Convento. Ed essendo la città quasi del tutto distrutta, e parendo ai frati di non potervi più vivere secondo lo stato loro di mendicità, più non vi ritornarono e così quel Convento rimase chiuso per sempre».
  La facciata non presenta alcun particolare di rilievo, nel rispetto della regola umile e dimessa dell’ordine francescano. La copertura è sovrastata da una vecchia ‘ventola’ con una campanella offerta nell’anno 1914 da Carlo Cappella, presidente della Società Fratellanza e Lavoro. L’interno è ad una sola navata, lunga metri 24 e larga 8 e presenta, sui due lati, quattro archi a tutto sesto. L’acquasantiera posta a destra dell’ingresso dovrebbe essere originaria. Forse l’unico pezzo salvato alla distruzione dei turchi. Da vent’anni un comitato di donne si prodiga in restauri del santuario, per renderlo sempre accogliente per i fedeli. Le capriate di legno, marcite dalla pioggia, sono state sostituite da travetti in muratura. Fanno spicco una zoccolatura in travertino ed un moderno altare, secondo la nuova liturgia. Di recente sono state costruite due stanzette, una adibita a sacrestia e l’altra per il sacerdote. Un programma del Comitato prevede, tra l’altro, la costruzione di una sala per i pellegrini, la realizzazione dell’alberatura del largo piazzale antistante la chiesa e la realizzazione di un porticato ai due alti della stessa, per trovare riparo ai fedeli.
 Sull’altare poggia un dipinto anonimo del 1500 che rappresenta la Madonna col Bambino ed, ai lati, San Sebastiano e San Giovannino. Gli esperti affermano che i due santi, attribuiti al pittore Bucci Anselmo di Serracapriola, sono stati aggiunti successivamente, intorno al 1700; forse nel 1702, quando il Vescovo Pitirro fece riparare questa chiesa, oltre a quella di S.Antonio. Inoltre, nel corso di lavori di restauro compiuti alcuni anni fa dall’artista don Francesco Guerra, sacerdote della Madonna delle Grazie, si è scoperta a tergo del quadro la seguente scritta in lettere disposte a rovescio, leggibili allo specchio: <<A VOI MIA BELLA SIGNORA OFFRO QUESTO MIO SCABROSO LAVORO PER ESSERE STATO POCO COMPENSATO IN SERRA PERCIO’ LO SPERO DA VOI MIA BELLA SIGNORA>>.
 Per molti anni la chiesetta è servita da romitorio per un vecchietto di Termoli, tale Basso Di Lallo, conosciuto come Vasselucce ‘u moneche. Il santuario della Madonn ‘a llunghe, come viene normalmente chiamato dai termolesi, oltre ad essere meta di pellegrini è stato e continua ad essere un simbolo religioso di conforto e protezione per il viandante. Da tempo immemorabile, ogni anno, il martedì di Pasqua, i fedeli vanno in pellegrinaggio al santuario, dando luogo ad una festa campestre, iniziata per ringraziare la Madonna per gli scampati all’orda dei turchi.
da www.termolihotel.it

 

 

‘A MADONNALLUNGHE

 

Assopì a ‘na culline esposte au sole,

lundàne da u pajèse e da i frastune,

stàve ‘na chjise, sole ch’i cafone

che pe ‘nu jurne ce jàve a vesetà’.

 

‘A matine du’ martèdi da’ Pasque

chi c’u bberrocce (1) e chi ‘ssope ‘u traine, (2)

ce pertàve ‘a frettàte ‘ndu panine,

ddu’ òve allèsse e vine ‘n quantetà’.

 

Mèntre ‘ssop’ a jèrve sgurrejèvàne (3)

Pure i grusse arefatte guajencille,

sendive addinde ‘i rècchje i feshcarille (4)

e ‘ddinde ‘u pitte ‘na felicità’.

 

E quanda cante e sùne p’a campagne!

Guardanne ‘a mmizze ‘u gràne, ‘a jèrve e i fiure,

sembràve ‘a tavolozze di’ petture,

‘nu quadre antiche, stampe sènz’età’.

 

Quèste ‘a Madonne, appone ‘n anne, arrète.

‘Hojje ce l’hanne bbèlle e sestemàte

‘Ndo’ stàve ‘a jerve, ce hanne fatte ‘a stràde:

de ‘stu passe ce fanne ‘na città’.

 

E assop’a ‘lla culline sènza fiure,

quèlla “Madonne” mò ne stà cchjù sole

e ‘u recorde ce pèrde ch’i parole

tra i cante, i sùne e ‘i ‘ddore de ‘n’età.

 

                                       Milano, settembre ‘82 

 

Tratto da LUNDANANZE

2° raccolta di versi in vernacolo termolese

di Saverio Metere 

 

 

1)      bberrocce: specie di calesse usato in special modo dai “signorotti del tempo per spostarsi da un posto all’altro o anche da un paese all’altro;

2)      trajine: grosso carretto con ruote di legno, trainato da un cavallo che serviva in genere per il trasporto di materiali;

3)      sgurejèvàne ‘ssop’a jèrve: correvano sull’erba;

4)      feshcarille: fischietti generalmente di latta, del tipo di quelli che usano gli arbitri di calcio.

 

 

MARIA SS. DELLA VITTORIA IN VALENTINOultima modifica: 2008-06-12T18:35:00+02:00da ereticus3
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