Ambiguità bigotta

 Double-Face.jpgPer sgombrare il campo da equivoci, facciamo subito due premesse: 1° noi non siamo credenti e quindi non tratteremo la questione da un punto di vista fideistico, ma da quello squisitamente razionale. 2° Non abbiamo nulla contro coloro che, in buona fede, in piena convinzione e senza riserve mentali, credono in una fede religiosa e cercano, nei limiti della umana imperfezione, di comportarsi di conseguenza.

 

Certamente, dal nostro punto di vista, non comprendiamo chi è credente, ma nello stesso tempo lo accettiamo così come accettiamo molte delle cose che non riusciamo a capire. Quelli che invece non ci piacciono per niente, che aborriamo e che condanniamo, sono coloro che ostentano una fede soprattutto nella sua esteriorità, nei sui dogmi, nelle sue regole, ma che praticano regolarmente ed ambiguamente comportamenti in contrasto con essi. Non possiamo accettare l’ambiguità bigotta di coloro che dicono di credere nel perdono e cercano ogni giorno la vendetta, di coloro che predicano la tolleranza e che non perdono occasione di cercare qualsiasi pretesto per aggredire e prevaricare il prossimo, di coloro che predicano di amare il proprio nemico e poi smaniano dalla voglia di umiliare i propri avversari..! Non lo possiamo accettare anche se costoro frequentano la messa, prendono con regolarità i sacramenti ed esaltano, a parole, la dottrina della propria chiesa. Qui la fede non c’entra. Qui è la pochezza umana che predomina nell’animo di queste persone creando dei comportamenti che in fondo non contrastano veramente con il loro credo perché i loro comportamenti denunciano che il loro credo non è sincero, non è frutto di fede, ma di paura dell’aldilà, non è moto spontaneo dell’animo, ma calcolo opportunistico! Chiariamo che la nostra condanna NON è per singoli, sporadici comportamenti, ampiamente prevedibili nell’ambito dell’imperfezione e della debolezza umane e per i quali la stessa religione prevede il perdono, previo pentimento, ma lo è per atteggiamenti costanti, per forme mentali, per abitudini che denunciano la malafede e la riserva mentale di chi è aduso a predicare bene ed a razzolare male. Stranamente sono proprio costoro che gridano più forte degli altri ostentando ad ogni occasione la propria fede ed esaltando i principi della propria dottrina probabilmente per meglio mascherare la propria doppiezza e la loro malafede. Sono persone che vivono di apparenze e di riti, che si accontentano di un consenso estorto con l’inganno in sostituzione della coscienza di operare con onestà intellettuale, che badano ai risultati senza tenere in considerazione i mezzi usati per ottenerli ..! Sono i tartufi di Moliere, sono i Shailock di Shakespeare, sono i Don Abbondio di Manzoni, sono la maledizione del genere umano! Ad essi tutto il nostro disprezzo, il nostro schifo, la nostra maledizione.

 Alessandro Mezzano

Ambiguità bigottaultima modifica: 2012-03-03T07:08:00+01:00da ereticus3
Reposta per primo quest’articolo