Le illusioni di un voltagabbana

fini.jpgQuando Fini Iscariota si decise a tradire quelli che aveva dichiarato essere i suoi passati ideali per passare dalla parte di quelli che comandavano e che erano i padroni del mondo come i rappresentanti del liberalcapitalismo massonico e del Sionismo internazionale, immaginava che l’esercizio dell’abiura, del tradimento e del cinico voltagabbanismo gli avrebbero dato una sorta di “imprimatur” e quella immunità che appartiene alla classe dominante dei padroni della terra in questi miserabili tempi. Immaginava e si illudeva, lui che la buona fede non ha mai saputo cosa fosse, che alle sue genuflessioni in sinagoga, ai suoi pellegrinaggi in Israele, ai fiori, alle corone ed agli omaggi al museo della Shoa corrispondesse una sua sincera accoglienza nel paradiso dei potenti.

Povero illuso e sprovveduto Fini Iscariota che non aveva capito che di fronte ad un richiedente che aveva così poco da offrire, l’atavica capacità contrattuale della controparte avrebbe preso tutto ciò che le faceva comodo senza dare nulla che non fossero promesse e fumo privi di sostanza. Egli aveva creduto che la scelta della sua persona, l’età avanzata di Berlusconi e le sue ( supponenti ed immotivate ) capacità di manovra politica, sarebbero state gli elementi oggettivi che lo avrebbero consacrato presto come il delfino predestinato del centrodestra italiano nel contesto di quel disegno mondiale di predominio dei suddetti poteri forti. Si illudeva, il poveretto, di avere alle spalle come mallevadore chi, avendo l’autorità di gestire e determinare le sorti della politica italiana, lo avrebbe sostenuto e indirizzato verso quel potere che la sua sconfinata ( ed immotivata ) ambizione gli poneva come obiettivo della vita. Forse, se Fini iscariota avesse letto con maggiore attenzione la bibbia, avrebbe scoperto che la capacità di rancore e la sete di vendetta sono, per quelle persone, una forza primordiale ed immensa che non si attenua e che attraversa i secoli ed i continenti sino a che si presenti l’occasione per una rivalsa ed allora forse, ricordando il suo passato di fascista, così inviso a quei poteri, egli sarebbe stato più prudente nel non esporsi a situazioni di contrasto con l’avversario e concorrente che non gli garantissero di per se la vittoria senza l’aiuto determinante dei suoi “nuovi amici” …!!! Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed anche se non sappiamo come andrà a finire la “Querelle” sulla casa di Montecarlo, ceduta al cognato a causa dei suoi pruriti per la seconda moglie, è un fatto assodato che Fini iscariota è stato lasciato a metà del guado privo di quell’aiuto che gli avrebbero potuto dare quelle persone aduse a risolvere in un batter d’occhio problemi di ben altra natura e dimensioni. Ed invece eccolo lì a dimenarsi tra titolacci di gazzette servili e dossieraggi di sprovveduti spioni da commedia popolare in una situazione tanto banale che non sarebbe neppure nata se i suoi supposti nuovi amici avessero solamente alzato un sopraciglio ! Ora Fini Iscariota, pur dibattendosi ed ostentando una sicurezza che è ben lungi dal provare veramente, è preda del panico perché forse comincia a capire di essere finito come protagonista della politica e vede il suo futuro come il capo di una minima falange di seguaci che ad ogni giorno rischiano di diminuire sotto il peso della impopolarità. Dovrebbe essere il destino di tutti i traditori e siamo lieti che, una volta tanto, la nemesi storica colpisca i reprobi castigandoli per i loro peccati così come siamo lieti che il contrasto infantile tra lui e Berlusconi abbia nociuto ad entrambi e che alla fine potrebbe causare la sconfitta politica, per affogamento nel ridicolo, anche per il malefico nano ridens!

 

Alessandro Mezzano

Le illusioni di un voltagabbanaultima modifica: 2010-09-27T07:14:23+02:00da ereticus3
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