ELECTION DAY, RIMBORSO TORNA A SOGLIA 4%

Parlamento europeo.jpgTempi duri per le piccole formazioni politiche. La commissione Affari Costituzionali della Camera ha dato il via libera per l’Aula al decreto sull’election day di europee e amministrative dal quale, con l’ok a un emendamento soppressivo della maggioranza, è stata cancellata la norma, introdotta al Senato con un emendamento del Pd firmato Vincenzo Vita, per garantire i rimborsi elettorali anche alle formazioni che, pur non avendo eletto eurodeputati, superano la soglia del 2%.

Sulla proposta di modifica, a prima firma di Giorgio Stracquadanio del Pdl, c’é stato il parere favorevole della relatrice, Beatrice Lorenzin, mentre il governo si è rimesso alla Commissione.

L’emendamento è passato con i voti di Pdl e Lega, il Pd si è astenuto e l’Udc ha votato contro. Una astensione, spiega la capogruppo dei Democratici in commissione, Sesa Amici, volta a far scoprire le carte al governo quando il testo, dal 9 marzo, approderà in Aula. “Il governo e la maggioranza – dice la Amici la quale spiega che il suo partito ripresenterà per l’Assemblea emendamenti sulla questione – si devono assumere, indipendentemente dalle opposizioni, la responsabilità di questo atto e spiegare in Aula le ragioni di questo ingiustificato cambio di opinione”. Un “errore”, anche per il suo collega di partito, Roberto Zaccaria. Il centrodestra, dall’altro lato, difende la sua scelta. “E’ giusto che i rimborsi vadano ai partiti che hanno una rappresentanza – dice il capogruppo della Lega in commissione Luciano Dussin – e agli altri no”.

Si trattava di una norma “indecente”, per l’europarlamentare del Pdl, Salvatore Tatarella, un “contentino” a chi non supera la soglia del 4%. Mentre il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, si limita a osservare che su questo punto “il governo è neutrale” e “l’Aula è sovrana”. L’esame del decreto sull’election day in commissione è stato motivo anche di discussione sulla richiesta avanzata ieri dal comitato promotore che il referendum sulla legge elettorale venga accorpato a europee e amministrative il 7 giugno. Una richiesta avanzata al governo anche dal Pd in commissione e che, secondo i referendari, farebbe risparmiare 400 milioni di euro ai cittadini italiani. “Se c’é da risparmiare – apre il leader della Lega Umberto Bossi – vediamo, bisogna fare una valutazione”. Parole “molto ragionevoli” per il presidente del comitato promotore della consultazione, Giovanni Guzzetta. La posizione della maggioranza sull’argomento, però, viene riassunta da Dussin: “Si tratta di un referendum molto rilevante, nel quale si sceglie se passare dal bipolarismo al bipartitismo, quindi va affrontato da solo”. Ed è dunque probabile che, alla fine, il referendum si tenga il 14 giugno.


(di Alessandra Chini)


http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/approfondimenti/visualizza_new.html_902777003.html

ELECTION DAY, RIMBORSO TORNA A SOGLIA 4%ultima modifica: 2009-02-27T17:06:05+01:00da ereticus3
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “ELECTION DAY, RIMBORSO TORNA A SOGLIA 4%

  1. E’ assolutamente indispensabile che tutti i piccoli di destra facciano un cartello unitario. Magari con l’apporto di qualche pezzo della sinistra radicale. Per battere il veltrusconismo non bisogna guardare troppo per il sottile.

  2. Non credo che si farà un cartello d’area di destra, perchè tutti pensano solo al proprio orticello, Storace per primo.

I commenti sono chiusi.