C’ERA UNA VOLTA …IL MARE

C’ERA UNA VOLTA…IL MARE (Quando giravano le pale)

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             Massimiliano Orlando
da INFO@CONSUMATORI in edicola ad agosto

E’ passato ormai tanto tempo e le nuove generazioni sembrano aver dimenticato l’epoca in cui a Termoli c’era il mare.

Abbiamo provato ad ascoltare i più anziani, quelli che non potranno mai cancellare dalla memoria, un periodo che, pur con le sue tante contraddizioni, ormai non c’è più.

Incontriamo Zio Basso, un tempo ristoratore, che oggi trascorre le ore più calde della giornata all’ombra di un ulivo, guardando i nipoti intenti alla coltivazione delle zucchine e dei pomodori, ingredienti basilari dei nuovi piatti tipici locali.
La prelibata frittata con le zucchine, ed il rinomato pancarrè con pomodoro ed origano.

“Non potrò mai dimenticare, ci racconta Zio Basso, quando, ai tempi del brodetto e della processione a mare, l’allora Presidente della Regione Molise Michele Iorio si prese il mare per portarlo ad Isernia.

Con i fondi di un terremoto, mi sembra in Kazakistan, fece costruire un enorme parco acquatico in cui impiegò alcuni nipoti ed amici della zona.
Lo ricordo nelle sue dichiarazioni ufficiali su una televisione locale che, a quei tempi, trasmetteva sul satellitare anche a Kabul.
Vi lamentate che vi chiamiamo ‘pesciaiuoli’? Adesso spero che siate contenti! Vi lamentate per l’eolico off shore? Adesso, senza mare, non è più un eolico off shore.
Fu l’unico a capire che, per lo sviluppo del turismo, sono necessari programmi a medio e lungo termine. Si distrugge prima il turismo degli altri, e poi si pensa al proprio.
Che uomo! Ce ne fossero stati altri come lui. Eppure, se ben ricordo, come lui non c’era nessuno. C’era proprio solo lui. Hai presente Mussolini?”.

Quando Zio Basso nomina l’eolico, l’ex pizzaiolo Peppino, un altro arzillo vecchietto che in quel momento era intento a fumare la pipa, scatta in piedi e si appoggia al bastone.
“Maledico il tempo in cui a Termoli hanno iniziato a girare le pale. Ce le hanno piantate a tre miglia dalla costa. Ma lo sa che la nostra generazione in una decina d’anni perse l’udito? Con il vento di tramontana non ha idea di quanto rumore arrivava in città.
Il Vescovo non sapeva più a che santi rivolgersi per farlo cessare. Ricordo che, durante il concerto di Mino Reitano, evento di spicco dell’estate termolese, lo stesso cantante si dovette munire di tappi per le orecchie.
Lo vedi quel vecchietto laggiù? Un tempo, quando c’era il mare, faceva il pescatore. Il giorno andava elemosinando benzina, perché altrimenti non poteva far camminare il battello, la notte usciva e rincorreva i pesci che, dopo che iniziarono a girare le pale, erano tutti scappati in Croazia.
Lo hanno beccato per sconfinamento delle acque territoriali e si è fatto un paio d’anni di carcere.
Quando è uscito gli è preso un colpo. Non ha trovato più il mare, ed è tornato in città con una diligenza della Larivera che faceva Dubrovnik Termoli Tremiti, un anno si ed un anno no.
Mi ha raccontato che, lungo la strada, ha potuto assistere ai lavori di scavo per il prolungamento della Termoli San Vittore fino alla Croazia.
Gli operai della ditta costruttrice, gli hanno detto che non riuscivano a capire per chi stavano lavorando. Pare per due comici di Zelig, certi Antonio e Michele. Si dice che i due se la ridevano alla faccia di tutti per il fatto che a Termoli avevano tolto il mare, così loro avrebbero potuto costruire il prolungamento dell’autostrada.
Erano lavori delicati, mi disse. Dovevano evitare di scoperchiare le numerose discariche che iniziarono a costruire per raccogliere l’immondizia ed i rifiuti tossici provenienti dal nord.
Vedi laggiù all’orizzonte, alle spalle delle due centrali nucleari? Ce n’è una proprio li.
Da quando si sparse la voce che la popolazione molisana era poco reattiva, ci è iniziato ad arrivare di tutto.
Lo scorso anno, al posto dell’antica città di Buca, emersa quando hanno tolto il mare, ed i cui resti sono stati frantumati dalle vibrazioni delle pale eoliche, fu scavata un’altra buca di un chilometro di diametro in cui è stata depositata la carta delle ricevute delle multe dei vigili urbani.”

Saluto cordialmente i miei interlocutori e mi incammino lungo il Corso Nazionale, dopo aver scavalcato i resti del muro con il quale, a quei tempi, fu recintata la zona a traffico limitato. Faccio zig zag tra le botteghe ortofrutticole, sorte in seguito al fallimento di tutte le vecchie attività commerciali, e raggiungo un anziano venditore di cetrioli e baccalà importato dalla Cina.
Un tempo era il proprietario di un noto e piccolo bar della città. Mi racconta che, in seguito ad un’ordinanza anti rumore, fu costretto a cambiare attività.
Inizialmente provò a somministrare valeriana ai clienti, per farli andare a nanna entro l’una.
“Ma quelli, afferma, si volevano divertire. Io provavo a dire che, se erano venuti a Termoli per divertirsi, avevano sbagliato città, ma loro non ne volevano sapere. Con tutto quello che paghiamo, replicavano, noi ci vogliamo almeno divertire.
A suo tempo il Sindaco, di ritorno dalla vacanza studio alle Tremiti, fu costretto a dipingersi la barba di blu per non farsi riconoscere.
L’amministrazione provò, per non far arrivare i turisti neanche per sbaglio, ad apporre all’ingresso della città la scritta:
città nuclearizzata, esposta a radiazioni,
in cui si parla in silenzio senza disturbare,
in cui gireranno le pale e dedita al turismo senile.

Poveri amministratori. Poco dopo furono costretti ad andare a casa per bancarotta.
Avevano superato tutte le crisi possibili, anche quella dei fischi e pernacchi all’Hotel San Giorgio, ma persero la causa con la Garzanti che li ha citati per aver permesso a Michele Iorio di togliere il mare senza reagire.

La nota società editrice fu infatti costretta a correggere tutti gli atlanti stampati”.

Elaborazione foto BC Foto e Video David

15/08/2008

C’ERA UNA VOLTA …IL MAREultima modifica: 2008-08-11T16:31:00+02:00da ereticus3
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